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Juventus, Spalletti ricalca Tudor: mercato snobbato e numeri quasi identici. Cresce il malessere tecnico

FLORENCE, ITALY - NOVEMBER 22: Head coach Luciano Spalletti manager of Juventus FC looks on during the Serie A match between ACF Fiorentina and Juventus FC at Artemio Franchi on November 22, 2025 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

La sconfitta contro il Napoli non ha soltanto messo in luce le fragilità della Juventus, ma ha evidenziato un parallelismo sempre più evidente tra la gestione di Luciano Spalletti e quella precedente di Igor Tudor.

Juventus, Spalletti ricalca Tudor: mercato snobbato e numeri quasi identici. Cresce il malessere tecnico

Una somiglianza che non riguarda solo le scelte tecniche, ma anche il giudizio implicito sull’operato estivo della società e, soprattutto, i numeri. Numeri che raccontano una Juve lontana dagli standard richiesti per competere al vertice.

Un mercato poco valorizzato: l’ombra di Tudor sul presente

La decisione di Spalletti di non affidarsi a Jonathan David e Lois Openda nel momento in cui Vlahovic è indisponibile ha aperto un fronte di discussione inevitabile. Openda, ricordato dallo stesso tecnico come “pagato 45 o 50 milioni di euro”, è finito ai margini proprio nel momento in cui la squadra avrebbe bisogno di una punta naturale. David, subentrato solo a gara in corso, ha di fatto permesso la risistemazione di Yildiz nel suo ruolo più congeniale, quello di trequartista, consentendo al turco di incidere nell’azione del pareggio.

Il messaggio tecnico sembra chiaro: fiducia ridotta nei nuovi acquisti, una dinamica che richiama quanto accadeva con Tudor. L’ex allenatore bianconero aveva più volte lasciato intendere di considerare incompleto o non adeguato il mercato (“Mercato complicato”, aveva detto a fine agosto), sottolineando gli scarsi allineamenti tra richieste tecniche e scelte societarie.

Oggi il copione sembra ripetersi.

Numeri che preoccupano: Spalletti e Tudor viaggiano allo stesso ritmo

Al di là delle dichiarazioni, sono le statistiche a mettere in evidenza un’impietosa continuità fra le due gestioni. Dopo otto giornate, la Juventus di Spalletti registra valori che si sovrappongono in modo quasi perfetto con quelli della squadra allenata da Tudor dopo undici gare.

Media punti

Spalletti: 1,6 punti a partita

Tudor: 1,5 punti a partita

Produzione offensiva

Spalletti: 1,5 gol segnati a gara

Tudor: 1,4 gol

Dati difensivi

Tiri concessi: Spalletti 8,5 a partita, contro i 14,1 di Tudor

Gol subiti: identici, uno a gara

L’unico dato nettamente migliorato è la quantità di occasioni concesse, ma l’efficacia difensiva complessiva resta insufficiente. Il limite strutturale è evidente: la Juve continua a prendere gol con una regolarità che compromette ogni tentativo di crescita.

Una Juventus ancora senza identità

Il confronto tra Spalletti e Tudor fotografa una squadra intrappolata in una zona grigia, dove le idee del nuovo allenatore non hanno ancora preso forma e le criticità della passata gestione non sono state superate. L’assenza di Vlahovic pesa, ma ciò che preoccupa maggiormente è la difficoltà nel valorizzare risorse costose e funzionali al progetto tecnico.

La Juventus si ritrova così sospesa tra scelte tattiche che faticano a produrre risultati e un mercato che appare, ancora una volta, poco integrato nella visione dell’allenatore. Il rischio è quello di ritrovarsi nel medesimo limbo che aveva portato al cambio in panchina qualche mese fa.

Il tempo per correggere la rotta c’è, ma il segnale lanciato dalle somiglianze tra Spalletti e Tudor è chiaro: la Juventus deve uscire quanto prima da questa spirale di continuità involontaria, prima che il divario con le prime della classe diventi definitivo.