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Fiorentina, Commisso: “Non venderò il club. La retrocessione non è contemplata, chiediamo scusa ai tifosi’”

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Dagli Stati Uniti, Rocco Commisso interviene per chiarire il suo futuro alla guida della Fiorentina e per analizzare il delicato momento sportivo che sta vivendo il club. Il presidente viola, intervistato da La Nazione, respinge con fermezza ogni ipotesi di vendita della società e fa appello all’unità dell’ambiente.

Fiorentina, Commisso: “Non venderò il club. La retrocessione non è contemplata, chiediamo scusa ai tifosi’”

“Cedere la Fiorentina? Io non ho mai mollato in nessuna delle mie attività e non lo farò adesso” afferma. Una dichiarazione netta, pensata per spegnere sul nascere qualsiasi voce destabilizzante in una fase in cui la squadra necessita di compattezza.

“Alla tifoseria dobbiamo solo chiedere scusa”: il mea culpa dopo Reggio Emilia

La sconfitta di Reggio Emilia, con oltre quattromila sostenitori viola accorsi in trasferta, ha segnato profondamente Commisso, che riconosce la responsabilità del club nei confronti dei propri tifosi.

“Avevamo chiesto ai tifosi di seguirci e loro hanno risposto riempiendo quasi lo stadio. Chilometri, sacrifici, passione. E noi non abbiamo dato ciò che dovevamo. È una situazione che mi ha rattristato tantissimo.”

L’impegno richiesto alla squadra è ora totale: un cambio di passo è considerato urgente e imprescindibile.

“La Serie B non è un’opzione”: l’obiettivo è reagire subito

Commisso è categorico: la retrocessione non rientra nelle ipotesi.
“Viviamo una situazione difficile e dobbiamo uscirne in ogni modo. Non possiamo permettere che la Fiorentina vada giù.”

Il presidente ribadisce il concetto di responsabilità collettiva, sottolineando che società, staff e calciatori devono contribuire con professionalità, dedizione e continuità.
“Anche i giocatori devono capire che sono responsabili quanto tutti gli altri. Serve massima dedizione.”

“Minacce ai giocatori? Non sono tifosi”: la linea dura del club

Commisso interviene anche sul tema delle intimidazioni ricevute da alcuni calciatori sui social.
Secondo il presidente, tali comportamenti non hanno nulla a che fare con il vero tifo viola.

“Certi soggetti non possono essere considerati tifosi. Il club si è attivato immediatamente con le autorità per perseguire chi compie atti vergognosi e indegni.”

La questione Franchi: ritardi, disagi e un dialogo costante con il Comune

Il restyling dello stadio Artemio Franchi continua a rappresentare un ulteriore ostacolo nella stagione viola.
Commisso sottolinea come la squadra stia pagando la riduzione della capienza e la perdita di parte del proprio pubblico.

“La situazione dello stadio ci sta penalizzando. I tempi si stanno allungando e giocare con metà dei nostri tifosi è un danno per tutti.”

Il presidente riconosce l’impegno dell’amministrazione attuale e della sindaca Sara Funaro, con cui il club mantiene un confronto costante, ma ribadisce la necessità di una roadmap chiara e definitiva:
“Servono tempi certi e idee altrettanto chiare su come gestire l’intero progetto.”