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Napoli, Europa in salita: con Copenaghen e Chelsea servono almeno 4 punti per non perdere il treno playoff

Il Napoli attraversa un momento di forte contrasto tra rendimento nazionale e internazionale. In campionato procede con passo da dominatore, mentre in Champions League fatica a trovare continuità, presentando un bilancio decisamente inferiore alle aspettative.

Napoli, Europa in salita: con Copenaghen e Chelsea servono almeno 4 punti per non perdere il treno playoff

La classifica della League Phase, che sintetizza in modo impietoso l’andamento reale, mostra il Napoli fermo a 7 punti e in 24ª posizione, l’ultima utile per accedere ai playoff. Un dato che fotografa in maniera precisa la situazione: il margine d’errore è arrivato al minimo.

Le proiezioni qualificazione: servono almeno quattro punti nelle ultime due gare

Lo scorso anno furono necessari 11 punti per ottenere l’accesso ai playoff della nuova formula. Tenendo conto di questa soglia, e considerando il rendimento altalenante della squadra di Conte, il calcolo è semplice: nelle ultime due partite contro Copenaghen (in trasferta) e Chelsea (al Maradona) serviranno almeno 4 punti.

Il Copenaghen arriva allo scontro diretto con gli stessi punti degli azzurri, trasformando la sfida in Danimarca in un vero spartiacque. Il Chelsea, invece, si presenterà a Fuorigrotta con motivazioni elevate e qualità tecnica superiore alla media. Due impegni ad alta tensione per un Napoli che non può più concedersi passi falsi.

L’appuntamento decisivo è fissato tra quaranta giorni, il 20 gennaio, quando l’emergenza infortuni dovrebbe essere almeno parzialmente ridimensionata. L’obiettivo di Conte è recuperare qualche titolare e presentarsi con alternative vere in panchina, un elemento mancato nelle ultime settimane.

A Lisbona un crollo annunciato: stanchezza, ritmi e rotazioni ridotte

La sconfitta contro il Benfica ha reso ancora più evidente la fatica mostrata dal Napoli in contesto europeo. Le cause sono molteplici e intrecciate tra loro.

L’analisi tattica e fisica del match conferma che contro il Benfica la squadra ha pagato:

Stanchezza accumulata, sia fisica che mentale

Assenza di rotazioni reali, dovuta agli infortuni

Ritmi europei più alti, difficili da sostenere senza energie fresche

Conte, praticamente obbligato dalle circostanze, ha riproposto lo stesso undici che aveva sconfitto la Juventus. Una scelta dettata più dalla necessità che dalla strategia. Il risultato, però, è stato diametralmente opposto.

Per circa mezz’ora il Napoli ha assistito al dominio del Benfica, incapace di reagire alle accelerazioni dei portoghesi. A complicare ulteriormente la serata sono arrivate le prove sottotono di due elementi chiave: Neres, che non ha inciso come nelle ultime settimane, e McTominay, autore di una delle sue prestazioni meno efficaci in maglia azzurra.

Una squadra in affanno: a gennaio la prova più dura

Il 24° posto è un avvertimento chiaro: il Napoli deve cambiare marcia in Europa. La squadra ha arrancato per quasi tutta la gara a Lisbona, senza fluidità, senza soluzioni e soffrendo costantemente la velocità e l’intensità del Benfica, squadra che si giocava una delle ultime chance per risalire.

La “ultima spiaggia” ora spetta agli azzurri: la competizione riprenderà a gennaio con due partite che valgono la stagione continentale. Ritrovare energie, recuperare infortunati e tornare a costruire gioco saranno gli elementi determinanti per evitare un’eliminazione che, a inizio stagione, sembrava impensabile.