La stagione calcistica italiana si prepara ad assegnare il suo primo verdetto ufficiale. La Supercoppa Italiana 2025-2026 è alle porte e il Napoli scalda i motori con un doppio obiettivo: arricchire la propria bacheca e rimpinguare le casse societarie. Dal punto di vista sportivo, gli azzurri puntano al tris storico dopo i trionfi del 1990 e del 2014, provando a sbaragliare una concorrenza agguerrita formata da Bologna, Inter e Milan nel format ormai consolidato delle “Final Four”.
Napoli, caccia al tris: in Arabia per la terza Supercoppa, sfida a Inter, Milan e Bologna per il primo titolo stagionale
Ma se la gloria non ha prezzo, la partecipazione al torneo ha un valore economico ben definito e decisamente allettante. Secondo le stime riportate da Calcio e Finanza, il montepremi totale della manifestazione ammonta alla cifra monstre di 22,5 milioni di euro. Una torta ricchissima che garantisce un “tesoretto” di base a tutte le partecipanti: il semplice gettone di presenza assicura infatti 2,4 milioni di euro a ciascun club, una somma che finirà anche nelle tasche delle due squadre che verranno eliminate in semifinale.
Il vero salto di qualità, però, arriva per chi riesce ad andare in fondo. La forbice tra vincitori e vinti in finale è significativa: chi uscirà sconfitto dall’ultimo atto incasserà comunque 6,7 milioni, ma è il vincitore a fare il colpo grosso. Chi alzerà la coppa si aggiudicherà un assegno da 9,5 milioni di euro. Non è finita qui: c’è un ulteriore bonus potenziale legato agli accordi internazionali. Alla cifra base del vincitore potrebbero aggiungersi altri 1,5 milioni di euro in caso di disputa di un’amichevole di prestigio contro la vincente della Supercoppa araba. Per il Napoli, dunque, la spedizione rappresenta un’opportunità d’oro: vincere significherebbe non solo iniziare il 2026 con un trofeo, ma portare a casa una cifra complessiva vicina agli 11 milioni di euro.
Andrea Alati



