Nel momento di massima emergenza, il Napoli ha scoperto di avere una risorsa preziosa in casa. Gli infortuni a centrocampo hanno costretto Antonio Conte a guardare in panchina, e Antonio Vergara ha risposto “presente”. Il centrocampista classe 2003 non si è limitato a fare numero: ha scalato le gerarchie dimostrando che la Serie A è un palcoscenico che può calcare senza timori reverenziali.
Vergara, la sorpresa di Conte: da “tappabuchi” a risorsa preziosa
I numeri raccontano una crescita esponenziale. Dal singolo minuto collezionato all’esordio contro il Sassuolo, Vergara ha saputo sfruttare la chance in Coppa Italia (titolare e tra i migliori in campo) per guadagnarsi la fiducia del tecnico. Conte lo ha gettato nella mischia in momenti delicati: contro la Juventus, in Champions League contro il Benfica e, da ultimo, nella semifinale di Supercoppa contro il Milan. Segnali inequivocabili: il ragazzo ha personalità e tecnica. La società crede ciecamente in lui. Non è un caso che il Napoli abbia recentemente rinnovato il suo contratto fino al 30 giugno 2030. Il ragazzo di Frattaminore è considerato un pilastro del progetto a lungo termine, un patrimonio da tutelare e valorizzare. Tuttavia, la dirigenza è consapevole di un paradosso: per esplodere definitivamente, Vergara ha bisogno di continuità, quella che a Napoli, con il rientro dei titolari, rischierebbe di non avere.
Ecco perché l’ipotesi prestito a gennaio resta viva, ma con una condizione ferrea. Secondo quanto raccolto da TMW, il Napoli non chiude le porte a un addio temporaneo per permettergli di “farsi le ossa”, ma l’operazione è subordinata all’entrata di un altro centrocampista. La formula è chiara: Vergara esce solo se entra Kobbie Mainoo, che resta l’obiettivo numero uno per la mediana. Se l’incastro dovesse riuscire, le pretendenti non mancano: Como, Parma e Cremonese hanno già chiesto informazioni, pronte a garantire al talento azzurro il minutaggio necessario per la sua consacrazione.
Andrea Alati



