L’ex allenatore di Milan e Porto, Sergio Conceicao, è intervenuto ai microfoni de “La Gazzetta Dello Sport”, dove ha parlato delle sue difficoltà riscontrate nel corso dell’avventura al Milan.
Milan, Conceicao ritorna sui suoi mesi in rossonero: “Situazione difficile, la società era assente”
Queste le parole dell’ex tecnico dei rossoneri: “Al Milan mesi positivi. Dal 2016 a oggi solo due allenatori hanno vinto trofei in rossonero: Pioli, con lo scudetto, e io. Se sommiamo i punti del nostro periodo abbiamo avuto un ritmo da Europa League, quinto posto. I risultati ci sono stati: penso ai due derby vinti e al successo con la Roma. Dispiace per la finale di Coppa Italia, ma alcune cose non mi sono piaciute. C’era instabilita a livello societario, attorno alla squadra l’ambiente non era buono. Per questo mi tengo stretto ciò che abbiamo fatto. Inoltre, la dirigenza non mi ha supportato. Le faccio un esempio: dopo aver vinto la Supercoppa giocammo col Cagliari. In quel periodo giravano già le voci che il club stesse seguendo altri allenatori. lo pensavo a lavorare e a vincere, col peso dei risultati. Non ho avuto tempo di lavorare a tutti i livelli. Se sarei rimasto? Sì, ma con alcuni cambiamenti.”
”Supercoppa vinta? Ricordo giorni di lavoro intensi a livello di analisi video, di motivazioni e di discorsi per entrare subito nella testa dei calciatori. Battemmo la Juve di mio figlio Cisco e poi l’Inter in rimonta. E piansi. Il sigaro? Una promessa. I giocatori, che avevano visto dei video, mi chiesero di fumarlo in caso di vittoria. Col Porto l’avevo fatto 11 volte, ovvero dopo aver vinto trofei. L’allenatore che ne ha vinti di più. E quindi l’ho rifatto”.
Vincenzo Schiavo
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