Il tempo delle attese diplomatiche è finito. Con il contratto in scadenza tra poco più di sei mesi (il prossimo 30 giugno), la questione Mike Maignan è diventata la priorità assoluta sulle scrivanie di Casa Milan. Non c’è più margine per i rinvii: il club rossonero ha deciso di accelerare, chiedendo ufficialmente un incontro “faccia a faccia” con l’entourage del portiere per chiudere la partita, in un senso o nell’altro.
Maignan, i binari inducono alla permanenza: l’offerta all’estremo difensore
Secondo quanto riportato dall’edizione odierna di Tuttosport, siamo alla vigilia di un momento dirimente. La dirigenza ha convocato Jonathan Kebe, procuratore dell’estremo difensore francese, per un vertice a cui prenderà parte – fisicamente a Milano o in videochiamata – anche lo stesso Maignan. L’obiettivo è chiaro: guardarsi negli occhi, presentare l’offerta definitiva e capire se ci sono i margini per proseguire il matrimonio.
La strategia del Milan è mettere sul piatto il massimo sforzo economico possibile, equiparando lo status di “Magic Mike” a quello della stella più luminosa della rosa. La proposta è strutturata su un accordo a lungo termine: 3 anni e mezzo di contratto, con nuova scadenza fissata al 30 giugno 2029 (più opzione per il 2030). Dal punto di vista economico, l’offerta ricalca la “formula Leao”: una base fissa molto alta da 5,5 milioni di euro netti a stagione, che attraverso una serie di bonus (individuali e di squadra) può lievitare fino a un tetto massimo di 7 milioni. Un ingaggio da top player assoluto per blindare la porta rossonera ed evitare pericolose tentazioni a parametro zero. Oltre alle cifre, nella trattativa potrebbe pesare in modo decisivo la componente umana e tecnica. Maignan, pilastro della formazione rossonera, ha sviluppato un feeling eccellente con Massimiliano Allegri. Il rapporto con il tecnico livornese è solido, così come la stima professionale verso il preparatore dei portieri Claudio Filippi, figura più volte elogiata pubblicamente dal francese. Il progetto tecnico di Allegri vede in Maignan non solo un portiere, ma un leader carismatico dello spogliatoio. Una centralità che, unita all’offerta economica, potrebbe convincere il numero 16 a mettere la firma sul rinnovo, scacciando i fantasmi di un addio a fine stagione.
Andrea Alati



