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Paolo Rossi, un anno senza Pablito: l’eroe Mundial, sempre e per sempre

A un anno esatto dalla scomparsa di Paolo Rossi, la moglie, Federica Cappelletti, racconta cosa ha lasciato in eredità al mondo del calcio Pablito, le iniziative per ricordarlo e parla della dimenticanza durante la cerimonia di premiazione del Pallone d’oro, quando sono stati ricordati Diego Armando Maradona e Gerd Mueller, scomparsi quest’anno, ma non lui…

Paolo Rossi, un anno senza Pablito: l’eroe Mundial, sempre e per sempre

Il campione azzurro vinse il premio nel 1982, morto un anno fa, non è stato citato fra i grandi vincitori del trofeo. Il responsabile di France Football: “Polemiche inutili. Se ce ne fosse mai bisogno, ne parlerò direttamente con la famiglia di Paolo Rossi”. Difatti, “continuano a scusarsi da una settimana”, dice Federica, vedova di Paolo ad Rtl, tornando sulla clamorosa dimenticanza dai piani alti dell’ambito premio individuale tenutosi a Parigi.

“Oggi è veramente difficile – racconta con emozione la compagna di una vita ripercorrendo l’anno appena trascorso -. È da ieri che non faccio che ricevere messaggi, tante testimonianze. Sono giorni un po’ complicati. È stato un anno difficile: un anno in cui inizialmente mi sentivo dentro una lavatrice, quindi ero un po’ frastornata da tutto quello che stava succedendo dalla perdita di Paolo”.

Quindi aggiunge: “Però avevo come la sensazione che lui sarebbe tornato: adesso è un dolore più consapevole, un percorso doloroso e oggi la consapevolezza che non tornerà più c’è e quindi si affronta tutto con grande verità, con dolore. Un dolore più consapevole”. Rossi è scomparso a 64 anni, il 9 dicembre 2020.

“Prima – ricorda Cappelletti – che arrivasse il verdetto del tumore di Paolo, abbiamo fatto una bella vacanza alle Maldive e lì abbiamo rinnovato le promesse di matrimonio. Per fortuna abbiamo organizzato questo viaggio insieme a Paolo e poi con le bambine, a sua insaputa, questo rinnovo delle promesse nuziali. Dovevamo farlo però Paolo aveva individuato tutt’altra situazione, invece con le bimbe abbiamo messo nella valigia i nostri vestiti da spose e damigelle e l’abito di Paolo e siamo partiti, per cui è stato molto bello. Lui non si aspettava davvero nulla, quando si è reso conto e ha visto tutto organizzato in riva al mare ha detto che solo i russi avrebbero potuto sposarsi lì, alla fine ha scoperto che eravamo noi e si è commosso. È stata una cerimonia molto bella, intima e suggestiva. Per fortuna rimane questo bellissimo ricordo per me per le bimbe”, conclude Federica Cappelletti.

Non avrebbe bisogno di presentazioni, basterebbe il minuto e mezzo dei suoi highlight contro il Brasile per raccontare una leggenda del calcio italiano, uno dei suoi giocatori più iconici. Ma è sempre giusto ricordare chi è Paolo Rossi, un normal one talmente speciale da lasciare un filo di commozione e tanta voglia di celebrarne le gesta. Tramandarne l’essenza, la lezione. Non soltanto i gol, quel fiuto unico nel trovarli ovunque. E farlo rispettando quello che è stato, ciò che ha rappresentato, una parte splendida, condivisa, della storia di questo Paese. È già trascorso un anno e ancora resiste in chi scrive la lezione ricevuta da un campione che si era rifugiato nella discrezione assoluta durante la malattia. Discrezione e purezza, classe e umiltà. Eroe Mundial, “sempre e per sempre”, parafrasando De Gregori.

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