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Il Napoli del futuro – Il rischio di uno smarrimento identitario. Tra attese e interrogativi

Osimhen Mertens

L’attesa per la prossima stagione, in casa Napoli, cresce. Novità, nuovi volti e addi dolorosi. La squadra di Luciano Spalletti cambia identità, attraverso innesti inediti e veterani che cedono il passo a nomi più giovani. Come sarà il prossimo campionato? Quali novità ci saranno per gli azzurri nuovamente in Champions League?

Il Napoli del futuro – Il rischio di uno smarrimento identitario. Tra attese e interrogativi

Si respira un’aria particolare in casa Napoli. La squadra di Luciano Spalletti sta per partire per il ritiro in Trentino-Alto Adige, precisamente a Dimaro Folgarida. Gli occhi sono puntati all’inizio del campionato, previsto prima del solito, per una diversa organizzazione di calendario, per i Mondiali in Qatar. Uno sguardo diverso verso la squadra che sarà, completamente differente rispetto a quella che è stata, per lo meno negli ultimi anni. Saluti dolorosi e difficili da gestire in casa Napoli, a partire dall’addio di Lorenzo Insigne, ormai attaccante del Toronto. Il capitano partenopeo, però, non è l’unico veterano che ha appeso al chiodo la casacca azzurra. Tra i pali non ci sarà Ospina, come ormai noto. Il gigante colombiano tra i pali, protagonista di parate e di match fondamentali, oltre che di un gioco con i piedi gradito agli ultimi tecnici che hanno lavorato con lui. Il saluto, probabilmente più difficile, a tratti inaccettabile, è quello di Dries Mertens, da pochi giorni ormai ufficialmente svincolato. Pochi mesi fa, la nascita del suo primogenito a cui ha dato il nome che il popolo partenopeo ha scelto per lui, Ciro. Le foto con il piccolo Mertens in maglia azzurra, che sapevano di rinnovo, l’esultanza sempre speciale, il suo senso di appartenenza ad una terra che non gli sarà mai più straniera e, infine, l’amore per la squadra di cui ormai era leader, non solo in campo, ma soprattutto nello spogliatoio. Come sarà, dunque, il nuovo Napoli, la cui età media è destinata a scendere? L’innesto del georgiano kvaratshkelia sarà determinante? Si sentirà la mancanza del “tiraggiro” del numero 24? Interrogativi, questi, destinati a non incontrare risposte immediate.

Emiliana Gervetti

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