Mario Balotelli torna a far parlare di sé, stavolta davanti alle telecamere del programma Belve. L’attaccante italiano, attualmente fuori dal progetto tecnico del Genoa e mai sceso in campo nel 2025, ha rilasciato un’intervista intensa e senza filtri, parlando del suo passato, del presente e di un futuro che potrebbe portarlo lontano dall’Europa.
Balotelli, SuperMario si racconta a “Belve”: “Non ho nulla da invidiare a Messi e Ronaldo. Genoa? Scelta sbagliata”
“Il Genoa? Una scelta sbagliata”
Balotelli ha ringraziato i tifosi che continuano a dimostrargli affetto, ma ha criticato apertamente la sua attuale situazione contrattuale:
“Ho fatto una scelta sbagliata per il tipo di società. Non ho mai giocato quest’anno e non rientro nei piani. Il mio futuro? Difficilmente sarà in Italia o in Europa. Ho in mente l’America: voglio giocare altri due o tre anni, poi mi fermerò. L’addio al calcio sarà un trauma fisico, ma non mi mancherà tutto il contorno”.
“Messi e Ronaldo? Nessuna invidia”
Inevitabile un passaggio sui confronti con i grandi del calcio contemporaneo:
“Non ho nulla da invidiare a Messi e Ronaldo. Perché Ronaldo ha vinto cinque Palloni d’Oro e io no? Lui si massacra di allenamenti, io no” ha ammesso con disarmante sincerità.
Rapporto con Mourinho e un episodio con Totti
Raccontando aneddoti del passato, Balotelli ha ricordato il suo rapporto con José Mourinho ai tempi dell’Inter:
“Eravamo due teste calde, ma come carattere lui è peggio di me”.
Ha poi rievocato un episodio con Francesco Totti: “Il peggior fallo subito? Da Totti. Gli ho scritto: perché mi hai dato un calcio? E lui rispose: manco ti ho preso bene”.
Sull’Italia e le polemiche
Parlando del Mondiale 2014, Balotelli ha respinto l’idea di essere stato il capro espiatorio della delusione azzurra:
“Si gioca in undici. Tanti si nascondono, io ci ho sempre messo la faccia”.
Il razzismo e quel giorno a Roma
L’intervista si è chiusa su un tema delicato, il razzismo:
“A Roma mi lanciarono delle banane a Ponte Milvio. Non credo lo rifaranno, penso se lo ricordino. Li ho menati? No…”.