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Stadio Maradona, il presidente del Coni: “Prima la riqualificazione, poi i nuovi impianti”. Il Comune intanto…

Maradona
Photo by Fabio Sasso/Imago)

Luciano Buonfiglio e Edoardo Cosenza tracciano il futuro dell’impianto napoletano: obiettivo Europei 2032 e aumento della capienza senza fermare l’attività sportiva.

Stadio Maradona, il presidente del Coni: “Prima la riqualificazione, poi i nuovi impianti”

Lo Stadio Diego Armando Maradona torna al centro del dibattito pubblico e sportivo. A rilanciare l’attenzione sulla necessità di un intervento strutturale è Luciano Buonfiglio, presidente del Coni, che in un’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno ha ribadito l’importanza di procedere con un’urgente riqualificazione dell’impianto prima di avviare qualsiasi piano per nuovi stadi in città.

Buonfiglio: «Serve un nuovo concetto di stadio, ma la priorità è la riqualificazione»
In vista degli Europei 2032, per i quali Napoli punta ad essere città ospitante, Buonfiglio ha sottolineato come il restyling del Maradona sia non solo una questione sportiva ma anche sociale e culturale:

«L’impianto deve migliorare. Serve un nuovo concetto di stadio, ma prima bisogna riqualificare le strutture esistenti, come il Maradona, rendendole funzionali e sicure. Occorrono buone intenzioni e un approccio pratico, che parta subito».

Il presidente del Coni ha poi fatto riferimento al modello virtuoso di Caivano come esempio di come le infrastrutture sportive possano essere motore di inclusione sociale se progettate e gestite in modo efficiente:

«Gli impianti devono essere commisurati al territorio e affidati a privati capaci di gestirli per il bene della collettività. Non servono solo nuove opere: serve una mentalità nuova».

Il nodo politico: «Politici che sappiano ascoltare i tecnici»
Sul rapporto tra politica e sport, Buonfiglio ha sintetizzato la necessità di un cambio di passo:

«Ci vogliono politici che sappiano ascoltare i tecnici. Solo così si possono prendere decisioni realmente utili e sostenibili».

DAL COMUNE INTANTO…

Cosenza: «Restyling del terzo anello senza interrompere le partite»
A fare eco alle parole di Buonfiglio è intervenuto anche Edoardo Cosenza, Assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Protezione Civile del Comune di Napoli. Intervistato da Radio Marte, Cosenza ha spiegato in dettaglio il piano tecnico per la riqualificazione del Maradona:

«Il nostro progetto prevede il recupero del terzo anello, chiuso dal 2004 a causa di vibrazioni che si trasmettevano anche agli edifici circostanti. La struttura è solida, ma si può intervenire per eliminare queste vibrazioni grazie alle tecnologie odierne. Si tratta di un problema tecnico superabile».

Il piano prevede un intervento graduale e modulare:

«Il terzo anello è composto da 27 blocchi distinti, sorretti da 28 tralicci. Potremmo lavorare su ogni blocco singolarmente, evitando di chiudere lo stadio o ridurne drasticamente la capienza. Questo permetterebbe di mantenere viva l’attività sportiva e garantire al contempo l’avanzamento dei lavori».

Un primo utilizzo parziale del terzo anello consentirebbe anche di aumentare temporaneamente la capienza durante i lavori, rispondendo alla crescente domanda di biglietti:

«Potremmo ricavare subito tra gli 8.000 e i 10.000 posti in più, utili anche per altri interventi successivi».

Progetto pronto entro fine 2025, obiettivo Euro 2032
La roadmap delineata dall’amministrazione cittadina prevede la definizione del progetto di riqualificazione entro la fine del 2025, con l’obiettivo di adeguare lo stadio ai requisiti UEFA per gli Europei 2032, sia in termini di capienza (portata a 70.000 posti) sia di sicurezza e comfort per spettatori e squadre.

La sfida è ambiziosa: realizzare un Maradona rinnovato e all’altezza degli standard europei, senza perdere di vista l’identità storica e sportiva che lo rende uno dei simboli più amati di Napoli.