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CorSport – Napoli, Conte ha portato elasticità: non più un solo sistema di gioco

MILAN, ITALY - SEPTEMBER 28: Antonio Conte in action during the Serie A match between AC Milan and SSC Napoli at Giuseppe Meazza Stadium on September 28, 2025 in Milan, Italy. (Photo by SSC NAPOLI via Getty Images)

CorSport – Napoli, Conte ha portato elasticità: non più un solo sistema di gioco

L’idea iniziale è stata superata da un’altra intuizione che oggi non è più attuale ma che presto potrebbe tornar di moda. Antonio Conte, che quando è stato fermo, dal Tottenham al Napoli, non ha fatto altro che approfondire, oggi non blinda nessun modulo e non pone limiti alla sua voglia di modellare la squadra a immagine e somiglianza dei suoi giocatori, degli imprevisti, delle intuizioni e delle caratteristiche degli avversari. Da quando è arrivato a Castel Volturno, ha preso per mano il Napoli conducendolo alla vittoria del campionato attraversando varie strade e poi provando, in questo momento, a esplorarne delle nuove. L’arrivo di De Bruyne, ad esempio, ha inaugurato il nuovo corso, quello dei Fab Four, i quattro centrocampisti con l’ampiezza che arriva soprattutto da destra, con Politano, ma con una squadra equilibrata, geometrica e dominatrice del pallone e dunque del gioco.

Ma i Fab Four sono un concetto, uno slogan che si traduce, su carta, in una sorta di 4-1-4-1 con Lobotka play basso e McTominay finto esterno che, accentrandosi, concede a Spinazzola a sinistra lo spazio per spingere a tutta fascia. E De Bruyne? Svaria ovunque, senza limiti, facendo il regista che si aggiunge a Stani in costruzione e poi la seconda punta in pressione accanto a Hojlund. Perché conta l’interpretazione più che i moduli stessi, concetto chiaro e ormai ben radicato nella testa dei giocatori. Ogni cambiamento non disorienta ma diventa un’opportunità per crescere e per diventare ancora più imprevedibili. Per questo, in attesa di altre idee, di novità da non sottovalutare, l’alternativa fedele resta il 4-3-3 citato da Conte dopo lo Sporting e utilizzato spesso in corso d’opera, come in Champions. In quel caso Neres si aggiunge agli attaccanti – indifferentemente a destra o a sinistra – in luogo di un centrocampista, ma nel ventaglio di scelte ci sono anche Lang o Elmas come opzioni valide sulla corsia mancina. Il 4-3-3 era stato il vestito dello scudetto nel momento clou della stagione, ma prima e dopo c’è stato un Napoli altrettanto efficace seppur diverso da se stesso.

Carlo Gioia