Come Mertens nel 2016, anche Hojlund si è imposto grazie a un’emergenza in attacco. Mimmo Carratelli spiega sul Corriere dello Sport come gli infortuni possano trasformarsi in opportunità che cambiano il destino delle squadre.
Napoli, Hojlund come Mertens: dalle emergenze nascono i talenti. L’analisi di Mimmo Carratelli
Le coincidenze, a volte, scrivono la storia del calcio.
Nel suo editoriale sul Corriere dello Sport, Mimmo Carratelli mette a confronto due vicende emblematiche: quella di Dries Mertens, divenuto simbolo del Napoli dopo l’infortunio di Milik, e quella di Rasmus Hojlund, oggi protagonista in azzurro dopo lo stop di Romelu Lukaku.
Carratelli parla di una “celebrazione del caso e delle coincidenze infortunistiche del pallone che cambiano destini e centravanti”.
Proprio come accadde nel 2016, quando il grave infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro di Arkadiusz Milik costrinse Maurizio Sarri a reinventare l’attacco. Il tecnico trovò la soluzione in Mertens, piccolo di statura ma geniale nell’interpretazione del ruolo.
Da sostituto di emergenza, il belga diventò il miglior cannoniere della storia del Napoli, un centravanti atipico capace di unire fantasia, istinto e concretezza sotto porta.
Hojlund, un nuovo inizio nato dall’infortunio di Lukaku
A nove anni di distanza, la storia sembra ripetersi.
L’infortunio muscolare di Romelu Lukaku contro l’Olympiacos, lo scorso agosto, ha costretto il club partenopeo a muoversi rapidamente sul mercato.
La risposta è arrivata con l’arrivo di Rasmus Hojlund, prelevato dal Manchester United.
Un affare nato quasi per necessità, ma che si sta trasformando in un colpo di grande intuizione. Il danese, 22 anni, ha già conquistato la fiducia di Antonio Conte e l’entusiasmo del pubblico, grazie a una combinazione di potenza, tecnica e istinto da vero numero nove.
Carratelli sottolinea come, ancora una volta, “l’urgenza si è trasformata in sorpresa e meraviglia, rivelando un talento capace di cambiare il volto della squadra”.
Il caos del Manchester United e l’occasione colta dal Napoli
Nell’analisi del giornalista, c’è anche una riflessione sul contesto da cui Hojlund è fuggito: quello del Manchester United, un club “sospeso tra cambi di allenatori e spese folli”, dominato da due anime — quella americana dei Glazer e quella britannica di Jim Ratcliffe.
Carratelli ricorda come, nel giro di poche settimane, i Red Devils abbiano acquistato Benjamin Sesko dal Lipsia per 85 milioni, Bryan Mbeumo dal Brentford per 75 e Matheus Cunha dal Wolverhampton per 74.
“In mezzo a questa follia finanziaria – scrive – Hojlund è stato dimenticato, e così il Napoli ha potuto portarlo via”.
Ode all’imprevisto: quando il calcio trasforma le difficoltà in opportunità
Il parallelo tracciato da Carratelli è una vera e propria ode all’imprevisto, al potere dell’emergenza di trasformare una difficoltà in una svolta.
Proprio come Mertens nel 2016, anche Hojlund oggi incarna l’idea che “nelle crisi nascono i fiori”, per citare il titolo dell’articolo.
Due storie diverse ma unite da un filo comune: l’occasione colta, la fiducia guadagnata sul campo e il talento che esplode quando meno te lo aspetti.