Secondo un’analisi de Il Messaggero, il calcio italiano sta attraversando un momento critico sul piano fisico: i numeri degli infortuni in Serie A sono in crescita esponenziale.
Serie A, emergenza infortuni: già 78 dall’inizio della stagione. Il Napoli guida la “classifica”, Inter la più virtuosa
Dopo appena sette giornate di campionato, sono già 78 i giocatori fermi ai box, un dato che non si era mai registrato a questo punto della stagione negli ultimi anni.
Una situazione che coinvolge tutte le squadre, dalle big impegnate su più fronti fino ai club di media e bassa classifica. Il problema, ormai, non fa più distinzioni.
Napoli in testa per numero di infortunati
Il club più colpito è il Napoli, che pure occupa i vertici della classifica insieme alla Roma. Gli azzurri stanno affrontando una vera e propria emergenza:
“Il Napoli – scrive Il Messaggero – sta recuperando Politano e Buongiorno, ma ha perso subito Lukaku e deve fare a meno anche di Contini, Rrahmani e Lobotka”.
Contro il Torino, in regia sarà confermato Gilmour, mentre in difesa ci sarà spazio per Marianucci, al fine di non rischiare Beukema in vista della trasferta europea con il PSV Eindhoven.
Una gestione oculata delle rotazioni, dunque, ma necessaria. Anche perché all’orizzonte c’è la sfida contro l’Inter, che per Antonio Conte rappresenta un crocevia importante.
“Turnover, rotazioni, scelte mirate: gli allenatori delle big – prosegue l’articolo – si trovano tutti nella stessa situazione, costretti a bilanciare la condizione atletica con il rischio di nuovi stop”.
I motivi: calendari compressi e ritmi insostenibili
La radice del problema, secondo molti preparatori e addetti ai lavori, è duplice: un calendario sempre più fitto e ritmi di gioco esasperati.
“Quello che sta accadendo può essere il risultato dei troppi impegni ravvicinati o di preparazioni non sempre adeguate”, scrive ancora Il Messaggero.
Eppure, la statistica riserva un paradosso: l’unica italiana ad aver disputato il Mondiale per club estivo, l’Inter, è la squadra più virtuosa, insieme alla Roma.
Questo fa pensare che non esista un’unica causa, ma un insieme di fattori:
stress fisico e mentale continuo,
poche pause reali per il recupero,
necessità di prestazioni sempre più intense,
margini di prevenzione ridotti.
L’allarme dei medici sportivi: serve un equilibrio tra intensità e recupero
Gli staff medici e i preparatori atletici lavorano per trovare un punto d’equilibrio tra carichi di lavoro e prevenzione. Ma il confine, oggi, è sempre più sottile.
Il calcio moderno impone una frequenza di gare che spesso non consente un adeguato recupero fisico. “Il pubblico chiede spettacolo e continuità, ma i giocatori sono sempre più logorati da un sistema che non concede tregua”, osserva il quotidiano.
Risultato: ogni settimana si aggiorna un bollettino preoccupante. Le società devono fare i conti con l’impossibilità di mantenere la rosa al completo per più di qualche turno consecutivo, e il rischio di compromettere obiettivi sportivi ed economici è concreto.