Correva l’anno 2012 quando il Napoli affrontò per la prima volta in una competizione ufficiale il PSV Eindhoven. La sfida d’andata, disputata al Philips Stadion, si trasformò rapidamente in un incubo per gli azzurri: il club olandese si impose con un netto 3-0, mostrando una superiorità tecnica e tattica evidente. La squadra guidata da Walter Mazzarri faticò a trovare ritmo e incisività, soffrendo la rapidità dei contropiedi avversari e la compattezza difensiva del PSV. Tra i protagonisti della serata emerse un giovane Dries Mertens, capace di combinare velocità, dribbling e senso del gol, impressionando non solo i tifosi ma anche gli osservatori del Napoli. La sua prestazione fu talmente convincente da farlo diventare un obiettivo concreto per la stagione successiva, quando sarebbe arrivato sotto il Vesuvio per scrivere pagine memorabili nella storia del club.
PSV-Napoli, una rivalità che nasce nel 2012: quando Mertens conquistò gli azzurri
Il ritorno al San Paolo non cambiò l’andamento complessivo della doppia sfida: il PSV replicò imponendosi 3-1, confermando la propria efficacia offensiva e la solidità tattica. Nonostante la sconfitta, il Napoli colse l’occasione per scoprire il talento di Mertens, che in seguito sarebbe diventato uno dei giocatori più rappresentativi e amati dai tifosi, fino a diventare il miglior marcatore della storia recente della squadra. Da allora, le strade di Napoli e PSV non si sono più incrociate, ma quella doppia sfida resta impressa nella memoria collettiva dei tifosi per aver svelato un futuro campione. Ora, più di dieci anni dopo, gli azzurri torneranno a Eindhoven con la possibilità di riscattare quel ricordo e scrivere un nuovo capitolo di questa storia, cercando una rivincita che rimane ancora incompiuta.
Andrea Alati