Solo pochi mesi fa il Napoli era un modello di solidità, una squadra che faceva della fase difensiva la sua arma più letale. Con appena 27 gol subiti in campionato e 33 complessivi contando la Coppa Italia, gli azzurri avevano chiuso la scorsa stagione con la miglior difesa d’Europa, costruendo i propri successi sulla compattezza e sull’organizzazione tattica. Oggi, però, quel muro sembra essersi sgretolato.
Napoli, da fortino europeo a naufragio di Eindhoven: gli azzurri non si riconoscono più
Il 6-2 incassato a Eindhoven contro il PSV ha acceso più di un campanello d’allarme: la retroguardia di Conte non riesce più a trovare equilibrio e concentrazione. In appena 10 partite ufficiali, il Napoli ha già concesso 16 reti, quasi metà di quelle subite in tutta la passata stagione. Numeri che raccontano di una fragilità inattesa e di un sistema che ha perso le proprie certezze. Gli innesti estivi, da De Bruyne a Beukema, non sono bastati a mascherare le difficoltà: il tecnico salentino sta sperimentando nuove soluzioni, ma tra un attacco ancora impreciso e un reparto arretrato in costante affanno, la squadra sembra aver smarrito identità e sicurezza. Ora servirà una reazione immediata, mentale prima ancora che tattica. Sabato, contro l’Inter, il Napoli dovrà dimostrare di saper ripartire, ritrovando quella solidità che l’aveva resa grande.
Andrea Alati