Andrea Cambiaso racconta il nuovo Spalletti, la crescita della Juventus e la sua evoluzione tattica. “Sono un giocatore 3D, come Calafiori. Fastidiose le voci sul City, ma ora penso solo alla Juve”.
Juventus, Cambiaso: “Spalletti è cambiato, ci ha trasmesso passione e mentalità vincente. La Juve può lottare per lo scudetto”
Il giocatore si racconta alla vigilia del derby della Mole contro il Torino. Il jolly bianconero, uno dei protagonisti della Juventus di Luciano Spalletti, parla di calcio, crescita personale e del futuro della squadra, tra ambizioni scudetto e lezioni apprese da un tecnico capace di “entrarti nella testa.
“Spalletti? È passione allo stato puro”
Un anno fa, Spalletti lo definì un “giocatore 3D”, capace di leggere il campo in tutte le direzioni.
“Ricordo bene – racconta Cambiaso –. Lo presi come un grande complimento. È un modo diverso per descrivere la mia visione del gioco. Credo che il calcio moderno vada in quella direzione: saper occupare ogni spazio disponibile”.
Oggi, con Spalletti alla guida della Juventus, quel concetto sembra essersi evoluto: “È un tecnico che vive di calcio ventiquattro ore su ventiquattro. Cura ogni dettaglio, dal rinvio da fondo campo alla rimessa laterale. Ti entra nella testa, ti arriva sempre. Rispetto a quando l’ho conosciuto in Nazionale, è cambiato molto: ora è ancora più esigente e comunicativo”.
“Scudetto? Sì, la Juve c’è”
Spalletti lo ha detto chiaramente nello spogliatoio: la Juventus può lottare per il titolo.
“Ha ragione – conferma Cambiaso –. Prima della vittoria di Cremona avevamo sei punti di distacco dalla vetta, ora quattro. È giusto crederci. L’Inter e il Napoli restano le squadre più attrezzate, ma noi siamo lì. È una lotta apertissima e in un campionato così equilibrato può succedere di tutto”.
Calcio in 3D e versatilità tattica
Cambiaso rappresenta perfettamente il concetto di calciatore moderno: difensore, esterno, mezzala.
“È una questione di istinto. Fin da bambino mi muovevo in più ruoli e questo mi ha aiutato a sviluppare una conoscenza completa del campo. È vero, chi gioca in più posizioni rischia di non eccellere in una sola, ma per me è un vantaggio: metto il mister nelle condizioni di avere sempre più soluzioni”.
Tra i giocatori che incarnano questa stessa visione, cita Riccardo Calafiori: “Lo seguo spesso. È un terzino che si ritrova in attacco, un giocatore che pensa in modo tridimensionale. Anche Spalletti apprezza molto questo tipo di profilo”.
“Le voci sul City? Fastidiose, ma non vere”
A gennaio si era parlato di un possibile interesse del Manchester City. Cambiaso chiarisce:
“C’è stato un contatto, ma nulla di concreto. Non sono mai stato vicino a lasciare la Juventus. Certo, essere accostato a un club del genere è lusinghiero, ma le voci mi hanno dato fastidio: non erano la causa del mio calo di forma, anche se da fuori poteva sembrare. Ora penso solo alla Juve”.
Vlahovic, Zhegrova e il gruppo
Il bianconero parla anche dei compagni di squadra:
“Vlahovic è un leader vero. Negli ultimi mesi l’ho visto più sereno e concentrato. È un centravanti che gioca per la squadra, non solo per il gol.
Tra i nuovi arrivi mi ha colpito Edon Zhegrova: lo avevo affrontato in Champions con il Lilla, e mi aveva impressionato. È un giocatore con qualità e professionalità incredibili. Spalletti lo definisce ‘micidiale nell’uno contro uno’, e ha ragione”.
Il derby e le ambizioni personali
Alla vigilia di Torino-Juventus, Cambiaso non nasconde l’importanza del match:
“È una partita da vincere a ogni costo. Per loro vale una stagione, per noi punti fondamentali. Da genovese sono legato al derby della Lanterna, ma questa sfida ha un fascino tutto suo”.
Sul piano personale, resta umile: “Non mi sento arrivato. Ho cominciato tardi in Serie A e ho ancora ampi margini di crescita. Continuo a lavorare ogni giorno per migliorarmi”.
Curiosità e vita fuori dal campo
Fuori dal campo, Cambiaso coltiva passioni semplici: “Avrei voluto studiare all’università, ma non avrei avuto tempo per farlo bene. Leggo molto: in questo periodo sto leggendo la biografia di Djokovic, perché dimostra che nel successo c’è molto più del talento”.
E sulla musica: “Ascolto ‘Guasto d’amore’ di Bresh, un grande artista e tifoso genoano. Spalletti si lamentava di chi girava per Coverciano con le cuffie in testa: io cerco di rispettarlo, ma la musica mi rilassa prima delle partite”.


