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FIGC, Gravina apre alla svolta: “Entro dicembre proporrò la riduzione di promozioni e retrocessioni. Il sistema va raffreddato”

Dal palco dello Sport Industry Talk di RCS, il presidente FIGC Gabriele Gravina ha delineato un quadro complessivo delle sfide che attendono il calcio italiano, soffermandosi sui rapporti istituzionali con la Lega Serie A, sull’evoluzione della riforma complessiva del sistema e su una proposta destinata a far discutere: la riduzione del turnover tra una categoria e l’altra, con un taglio significativo di promozioni e retrocessioni.

FIGC, Gravina apre alla svolta: “Entro dicembre proporrò la riduzione di promozioni e retrocessioni. Il sistema va raffreddato”

Un intervento ampio, in cui Gravina ha ripercorso i progressi compiuti negli ultimi anni, evidenziando la necessità di una riforma strutturale orientata alla sostenibilità economica, più che alla sola riduzione numerica delle squadre professionistiche.

Rapporti con la Lega Serie A: “Un metodo nuovo e più partecipato”

Gravina ha descritto un cambio di passo nei rapporti con la Lega Serie A, dopo un periodo complesso:
“Dopo una stagione difficile, oggi abbiamo un metodo più partecipato e più illuminato. È stato superato l’approccio in cui le posizioni personali venivano imposte a scapito dell’interesse generale”.

Ha poi ricordato la modifica dello statuto, avvenuta nel novembre 2024, che ha concesso alla Lega Serie A maggiore autonomia:
“Questa autonomia ha favorito il dialogo e l’individuazione di soluzioni condivise. Il rapporto umano con Simonelli aiuta, ma non condiziona le decisioni, che restano orientate al bene del calcio italiano”.

La riforma del calcio: “Già in atto, ma percepita meno di quanto dovrebbe”

Il presidente FIGC ha chiarito che la riforma non è un progetto futuro, bensì un processo già avviato:
“La riforma è partita con il piano strategico del marzo 2024, un vero piano industriale focalizzato sulla sostenibilità economica”.

Secondo Gravina, l’opinione pubblica tende a identificare la riforma solo con la revisione dei campionati o con il taglio delle squadre professionistiche, una visione riduttiva:
“Sostenibilità, infrastrutture, sviluppo: non è una questione solo numerica”.

Troppe squadre professionistiche? “Sì, ma serve consenso”

Sul tema delle 100 squadre professionistiche, Gravina è stato chiaro: la volontà politica per cambiare c’è, ma manca l’unanimità tra le componenti.
“Siamo l’unica federazione al mondo con tre categorie professionistiche. Il decreto 36 del 2021 permette il passaggio al semiprofessionismo in Lega Pro con importanti sgravi fiscali. Serve coraggio: è un atto di responsabilità”.

La proposta: ridurre il turnover tra le categorie

Il cuore del suo intervento è arrivato quando ha parlato del numero eccessivo di promozioni e retrocessioni:
“In Serie A retrocede il 15-20% delle squadre, in B il 35%, in C il 20%. È insostenibile”.

Un turnover così alto compromette la stabilità economica, soprattutto in Lega Pro, dove molte retrocesse non riescono a sopravvivere:
“Negli ultimi quattro anni, in C, tre retrocesse su quattro sono fallite”.

Per questo Gravina ha annunciato un’iniziativa concreta:
“Probabilmente un turnover del 10% in A, del 20% in B e del 20% in C è una strada realistica. Entro dicembre farò questa proposta”.

Una riforma che punta a “raffreddare il sistema” e a redistribuire le risorse in modo più equilibrato.

Troppe partite? Necessaria una riflessione sul calendario

Sul tema del sovraccarico di gare, il presidente sostiene che il vero squilibrio nasce dall’eccessiva dipendenza delle società dai ricavi UEFA:
“Le competizioni internazionali stanno cannibalizzando i campionati. Serve una riflessione sul numero delle squadre e sulla mutualità”.

Var sotto esame: “Errore troppo alto, va usato meglio”

Infine, il tema tecnologia:
“Il Var aveva ridotto l’errore attorno all’8-9%. Quest’anno siamo al 23-24%. È evidente che c’è qualcosa da rivedere”.

Gravina auspica un utilizzo più selettivo e interpretato con maggiore competenza, non un aumento dell’intervento:
“Va usato meglio, non di più”.