Nelle ore che precedono la sfida serale con il Napoli, a Zingonia circola anche un pizzico di superstizione. L’Atalanta, infatti, ha deciso di presentarsi allo Stadio Maradona indossando la terza maglia arancione, una scelta che inevitabilmente riporta alla mente un rendimento tutt’altro che brillante. L’arancione, nei mesi scorsi, non ha portato fortuna: le ultime tre volte in cui i nerazzurri erano scesi in campo con questa divisa, sono arrivati due pareggi sofferti e la pesante battuta d’arresto di Udine, considerata una delle peggiori prestazioni stagionali.
Atalanta, scaramanzia anti-Napoli: torna la terza maglia arancione
Il Corriere di Bergamo ricorda come quel colore, più che un dettaglio estetico, sia diventato un piccolo caso simbolico. La testata sottolinea come una nuova prova deludente rischierebbe di mettere definitivamente da parte la terza maglia, quasi un atto di difesa dalla cabala calcistica che, in certi ambienti, riesce ancora a esercitare una certa influenza. Il giornale arriva persino a commentare che sarebbe un peccato archiviare un kit così particolare già a novembre, ma allo stesso tempo invita a non sottovalutare la scia negativa che lo accompagna.
La squadra bergamasca, dal canto suo, sa che la questione estetica è solo uno sfondo. Raffaele Palladino, al suo primo grande esame atalantino, non intende lasciarsi condizionare da coincidenze o segnali scaramantici: ciò che conta davvero è la risposta del campo. Contro un Napoli pieno di incognite ed infortuni, ma ancora competitivo, serviranno ordine, intensità e lucidità nelle due fasi.
Andrea Alati



