Il Napoli potrebbe essere costretto a operare nel prossimo mercato di gennaio con il vincolo del saldo zero. Non si tratta di una voce infondata: i nuovi criteri introdotti nel sistema di controllo economico-finanziario, ispirati ai regolamenti UEFA, stanno creando criticità per diversi club di Serie A, tra cui anche la società di Aurelio De Laurentiis.
Napoli, rischio mercato a saldo zero: i nuovi parametri sul costo del lavoro mettono pressione al club di De Laurentiis
Le modifiche riguardano l’indice di liquidità, già noto alle società italiane, ma ora affiancato da due nuovi indicatori:
l’indice di indebitamento
Costo del Lavoro Allargato: il nuovo parametro che può bloccare il mercato di sei club di Serie A
il costo del lavoro allargato (Cla), cioè il rapporto tra costi complessivi della rosa – stipendi, commissioni, ammortamenti – e ricavi generati da diritti tv, biglietteria e sponsor.
Secondo il Corriere dello Sport, il parametro Cla è il più restringente e nasce sulla scia della “squad cost rule” UEFA, che dal 2023-24 ha iniziato a ridurre progressivamente la soglia dei costi sostenibili, puntando al 70 per cento del rapporto tra spese e ricavi. In Italia, la soglia è fissata a 0,8, un limite che mette sotto osservazione almeno sei o sette club.
Il Napoli rientra nel gruppo a rischio nonostante una gestione storicamente attenta: il monte ingaggi è cresciuto in modo significativo, così come gli ammortamenti legati agli acquisti più recenti. Un aumento dei costi che, unito all’ultimo bilancio chiuso in passivo, porta il club ad avvicinarsi ai limiti del nuovo sistema.
cosa succede se il napoli non rientra nei parametri
Le società hanno consegnato la documentazione alla nuova commissione istituita dai ministri Abodi e Giorgetti, presieduta da Atelli, che ha sostituito la Covisoc. Entro metà dicembre arriverà il verdetto.
Se il Napoli dovesse risultare fuori dai parametri, scatterebbe il cosiddetto “blocco soft”:
mercato aperto,
ma obbligo di chiudere la sessione a saldo zero,
cioè senza poter generare un incremento dei costi complessivi.
In pratica: ogni acquisto dovrà corrispondere a una cessione o a una riduzione equivalente dei costi.
non solo napoli: anche lazio e altre club sono esposti
Il Napoli non è l’unico club coinvolto. La Lazio, per esempio, rischia a causa della contrazione dei ricavi. A settembre, le misurazioni preliminari indicavano in difficoltà anche Sassuolo, Genoa, Pisa, Torino, Roma e Fiorentina. Alcune di queste società, come la Roma, sarebbero rientrate intervenendo direttamente con capitali freschi da parte della proprietà.
la posizione del club: fiducia nella commissione
Il Napoli, forte di una gestione dei conti considerata solida nel lungo periodo, confida nella valutazione della commissione, ritenuta orientata a un approccio pragmatico. Tuttavia, la rigidità del nuovo parametro legato al costo del lavoro resta un ostacolo concreto.
cosa aspettarsi a gennaio
Se confermato, il vincolo del saldo zero potrebbe influenzare le strategie del Napoli nel mercato di riparazione, limitando eventuali investimenti e rendendo più probabili operazioni mirate, sostenibili o legate a uscite pesanti.
Il responso atteso entro metà dicembre sarà determinante per comprendere la reale libertà d’azione della società di De Laurentiis nella sessione invernale e, più in generale, per misurare l’impatto dei nuovi criteri sull’intero sistema Serie A.



