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Conte e Torino: la sua vera comfort zone. “Bianconero da sempre”, tra portici e profilo basso

MILAN, ITALY - SEPTEMBER 28: Antonio Conte in action during the Serie A match between AC Milan and SSC Napoli at Giuseppe Meazza Stadium on September 28, 2025 in Milan, Italy. (Photo by SSC NAPOLI via Getty Images)

La Gazzetta dello Sport dedica ampio spazio al legame profondo tra Antonio Conte e Torino, il luogo che più di ogni altro rappresenta la sua comfort zone. Una città che lo ha accolto da giovane calciatore e che non ha mai smesso di essere casa, anche oggi che guida il Napoli.

Conte e Torino: la sua vera comfort zone. “Bianconero da sempre”, tra portici e profilo basso

Torino è una città fatta di linee sobrie, ordine e silenzi. I suoi portici, quasi diciotto chilometri di continuità architettonica, raccontano una dimensione unica: passeggi, discrezione, ritmo lento. Proprio lì, sotto quelle arcate, Antonio Conte ritrova il suo equilibrio.
È un luogo che gli appartiene, un rifugio naturale dove ritagliarsi pause lontane dalle pressioni della stagione.

Arrivato in città a ventidue anni, prima da giocatore e poi da allenatore, Conte non ha mai davvero reciso quel legame. Torino è rimasta il suo centro emotivo, la sua base. E non è un caso che la sua casa sia ancora oggi a pochi passi dalla sede storica della Juventus, in Corso Galileo Ferraris.

Una città che non ha mai lasciato

Anche la famiglia ha consolidato questo rapporto: moglie e figlia non hanno mai abbandonato Torino, che è rimasta il punto fermo della vita privata di Conte. Lui ci torna ogni volta che può, come accaduto a metà novembre, quando la pausa Nazionali gli ha concesso un giorno di libertà.
Mentre lo staff lavorava a Castel Volturno, il tecnico ha scelto di staccare proprio nella città in cui si sente più protetto.

Torino gli offre un vantaggio ormai raro per chi vive di calcio: la possibilità di muoversi senza essere assediato, mantenendo quel profilo basso che gli appartiene. Un luogo dove la sostanza conta più dell’apparenza.

L’episodio con Sinner e il richiamo alle radici

Torino è anche il palcoscenico in cui Conte non rinuncia ai suoi valori. Come quando, presente alle ATP Finals per assistere a Jannik Sinner, ha rifiutato di unirsi al coro “chi non salta è bianconero”.
La risposta è stata chiara:
«Ci vuole rispetto per la storia di ognuno… non potete chiedermelo».

Una dichiarazione che riassume il suo legame con la Juventus. La Gazzetta lo definisce senza mezzi termini: Conte è bianconero da sempre. Una verità che il tecnico non ha mai nascosto e che continua a scorrere nel suo rapporto con Torino.

Silenzio e lavoro: oggi non parlerà

Nella quotidianità del Napoli, Conte sceglie spesso la via del silenzio, e anche oggi non rilascerà dichiarazioni. Una decisione coerente con il suo stile, con quella disciplina personale che i portici torinesi sembrano riflettere in ogni passo.