La protesta organizzata oggi, lunedì 8 dicembre, a Bari segna un nuovo punto di frattura tra la tifoseria biancorossa e la proprietà De Laurentiis. Secondo una parte consistente della piazza, la multiproprietà che lega il Bari al Napoli avrebbe rappresentato un vincolo strutturale alle ambizioni sportive del club, soprattutto in vista di un’eventuale promozione in Serie A.
Bari, De Laurentiis: clima tesissimo in città. L’8 dicembre c’è un annuncio del tifo biancorosso
Bari, tifosi in rivolta: la piazza contesta la gestione De Laurentiis e la multiproprietà
La normativa, infatti, impone alla famiglia De Laurentiis di cedere una delle due società entro pochi giorni dall’eventuale salto di categoria del Bari, creando – secondo i contestatori – un evidente conflitto d’interesse.
La stagione attuale alimenta ulteriormente il malcontento. Il Bari, oggi impantanato nei bassifondi della Serie B, ha già effettuato un cambio in panchina: il nuovo tecnico Vivarini ha esordito con un pesante 5-0 a Empoli. Il clima è teso anche lontano dal campo: durante il volo di ritorno si sarebbe verificato un acceso battibecco tra alcuni tifosi e alcuni giocatori, segnale di un rapporto ormai logoro.
La contestazione in piazza
Il Quotidiano di Puglia ha riportato gli sviluppi della manifestazione, descrivendo uno scenario carico di simboli e rivendicazioni. La protesta ha assunto toni netti, come testimoniato da uno degli slogan più ripetuti:
“«Qui non è Napoli, questo non è il tuo film, Bari non è per te, De Laurentiis vattene»”.
La piazza chiede un progetto indipendente, una gestione focalizzata esclusivamente sul futuro del Bari e non condizionata dalle strategie della proprietà nel panorama calcistico nazionale. Per molti sostenitori, l’attuale modello organizzativo impedirebbe al club di competere realmente per traguardi superiori.
L’incontro con il sindaco
Durante la manifestazione, una delegazione di tifosi ha incontrato il sindaco Vito Leccese, al quale è stato chiesto un intervento istituzionale che favorisca un cambio di passo nella governance societaria. L’obiettivo dichiarato è restituire al club un’identità autonoma, capace di rilanciare la squadra e ricompattare la comunità sportiva cittadina.
Un club in cerca di prospettive
La crisi di risultati, la perdita di entusiasmo allo stadio e la percezione di un progetto privo di slancio stanno contribuendo a un progressivo distacco tra squadra e tifoseria. Molti sostenitori ritengono che senza un nuovo ciclo societario il Bari continuerà a vivere una condizione di precarietà tecnica e manageriale.
La protesta dell’8 dicembre rappresenta dunque non solo una contestazione, ma anche un appello per un futuro più chiaro e ambizioso. La città attende risposte concrete, mentre il rapporto tra la tifoseria e la famiglia De Laurentiis attraversa il momento più delicato degli ultimi anni.



