Il Torino volta pagina e affida nuovamente la direzione sportiva a Gianluca Petrachi, figura già centrale nel progetto granata dal 2010 al 2019.
Torino, Petrachi si (ri)presenta: “Obiettivo Europa? Sì, altrimenti non sarei tornato”
Nel suo ritorno in conferenza stampa, il dirigente leccese delinea con chiarezza obiettivi, metodo di lavoro e visione a medio termine per riportare il club verso un livello competitivo stabile.
“Il presidente voleva capire se fossi pronto a tornare e avessi le motivazioni. Ho risposto che sono nato pronto: sono arrivato di notte” afferma Petrachi, indicando sin dal primo momento il clima di determinazione con cui affronta questa seconda avventura.
“Il Torino deve ritrovare appartenenza e calore”: la filosofia del nuovo DS
Petrachi non punta solo alla costruzione tecnica della squadra, ma alla ricreazione di un ambiente coeso, fondato su identità e senso di famiglia, temi ricorrenti nei suoi anni migliori al Torino.
“Cerco sempre di creare una famiglia e un senso di appartenenza. Voglio risentire quel calore” spiega, sottolineando come la crescita sportiva passi da una base emotiva solida, condivisa sia dai giocatori che dal pubblico.
L’obiettivo è ambizioso: “L’Europa non deve essere soltanto un ricordo. Senza la convinzione di poterla raggiungere, sarebbe stato inutile presentarmi qui.”
Analisi della rosa e mercato di gennaio: “Prima ascolto, poi intervengo”
Il nuovo direttore sportivo affronta subito uno dei temi più delicati: la gestione interna del gruppo e la pianificazione del mercato invernale.
Petrachi annuncia infatti una serie di confronti individuali con i giocatori:
“Farò colloqui uno a uno per capire se ci sono scontenti e, eventualmente, cederli a gennaio.”
La priorità, però, è allineare la visione tecnica con l’allenatore Marco Baroni. Un passaggio fondamentale per garantire coerenza tra sistema di gioco e operazioni di mercato:
“Prima di tutto ho parlato con Baroni per capire quale modulo vuole utilizzare. A gennaio sarà un mercato non di rivoluzione, ma di riparazione.”
Un Torino da ricostruire senza stravolgere: la strategia
L’approccio di Petrachi è pragmatico: nessun ribaltone, ma interventi mirati per correggere criticità e restituire competitività alla squadra. L’obiettivo è restituire continuità a un progetto che, negli ultimi anni, ha alternato periodi di stabilità a fasi di incertezza dirigenziale.
Un ritorno dal forte valore simbolico
Con Petrachi, il Torino ritrova un dirigente che conosce a fondo il club, la piazza e le sue aspettative. La sua presenza rappresenta un segnale preciso: rilanciare un’identità che non deve limitarsi alla memoria dei tempi migliori, ma tradursi in nuovi traguardi concreti, a partire dal ritorno in Europa.



