Il capitano azzurro alla Gazzetta dello Sport analizza il momento della squadra, il rendimento in trasferta e la sfida di Supercoppa: “Quel ko non è stato dimenticato, ora vogliamo il trofeo”
Napoli, Di Lorenzo scuote i suoi: “Il Bologna è una ferita aperta, fuori casa dobbiamo dare di più”
Giovanni Di Lorenzo parla da leader e da uomo simbolo del Napoli. Nell’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, il capitano azzurro affronta senza giri di parole i temi più delicati dell’attualità partenopea: il rendimento altalenante, le difficoltà lontano dal Maradona e il peso emotivo di alcune sconfitte recenti, a partire da quella contro il Bologna.
Una gara che, come ammette lo stesso Di Lorenzo, ha lasciato un segno profondo nello spogliatoio e che ora torna d’attualità alla vigilia di una sfida che mette in palio un trofeo importante.
Energia, intensità e fame: “Contro di noi serviva una partita vera”
Il capitano parte dall’analisi dell’ultima prestazione, sottolineando l’aspetto mentale oltre a quello fisico.
“La partita in sé ha fatto sì che diventasse una gara molto dura. Era un big match di semifinale, con la prospettiva di poter alzare un trofeo pochi giorni dopo. Quando giochi ogni tre giorni non è semplice trovare sempre le energie”, spiega Di Lorenzo.
Secondo il difensore azzurro, però, qualcosa è cambiato nell’atteggiamento collettivo: “Nell’ultima gara si respirava un entusiasmo diverso e si è visto in campo. Nei contrasti siamo stati quasi sempre vincenti: più duelli vinci, più il campo si apre e aumentano le occasioni per fare male”.
Napoli brillante con le big, ma fragile nei momenti chiave
Uno dei nodi centrali resta la discontinuità. Il Napoli è capace di grandi prestazioni contro le squadre di vertice, ma inciampa improvvisamente in passaggi cruciali della stagione.
“In realtà siamo sempre stati lì”, chiarisce Di Lorenzo. “Anche la classifica ci ha sempre visto davanti a giocarci tutto con le altre. In Champions abbiamo fatto più fatica, questo è vero, ma sappiamo che dobbiamo lavorare tanto per evitare questi blackout”.
Il capitano riconosce anche le difficoltà numeriche e strutturali del momento: “Siamo in un periodo complicato sotto certi aspetti, ma la squadra sta reagendo e sta dimostrando di voler uscire in fretta da questa situazione”.
Il nodo trasferta: “Non sappiamo spiegarlo, ma dobbiamo fare di più”
Il tema più spinoso resta però il rendimento lontano dallo stadio Diego Armando Maradona, un limite che sta condizionando il cammino stagionale.
“È un argomento di cui abbiamo parlato anche nello spogliatoio”, ammette Di Lorenzo. “È difficile trovare una spiegazione, non lo sappiamo nemmeno noi. Anche perché il supporto dei tifosi non manca neppure fuori casa”.
Un problema evidente, che però non può diventare un alibi: “È innegabile che in trasferta stiamo facendo fatica. Proprio per questo dobbiamo dare di più, a livello individuale e di squadra”.
Bologna, una ferita che brucia ancora: “Ce la ricordiamo benissimo”
Il cerchio si chiude tornando proprio al Bologna, avversario che ha segnato un passaggio delicato della stagione azzurra.
“È stata una partita che ci ha fatto attraversare un periodo particolare”, confessa il capitano. “Ce la ricordiamo bene, il pensiero è ancora vivo”.
Come già accaduto contro il Milan, che aveva battuto il Napoli in campionato, anche questa sfida assume il sapore della rivincita. Ma con una differenza sostanziale.
“Sarà una gara diversa, con un trofeo in palio”, conclude Di Lorenzo. “Vogliamo alzare la Supercoppa per noi e per i tifosi, per aggiungere un’altra vittoria importante al nostro percorso”.
Parole chiare, cariche di responsabilità e ambizione. Il Napoli sa di non essere perfetto, ma sa anche che vincere un trofeo ora può cambiare il volto dell’intera stagione.



