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Interviste Napoli

Lozano, il primo allenatore: “Può spaccare le difese, ma serve tempo! Ruolo? Esterno, può rivelarsi un assist-man”

Lozano esulta

LOZANO PRIMO ALLENATORE – “Un calciatore che crea superiorità, abile nel dribbling e nello spaccare le difese avversarie con la sua velocità. Può giocare su entrambi i fronti d’attacco nonostante io lo preferisca a destra, dove cerca spesso il fondo e può essere molto utile per servire i compagni sotto porta”. L’identikit di Hirving Lozano lo traccia Gabriel Caballero, primo allenatore del messicano ai tempi degli esordi col Pachuca. Ai microfoni de ‘Il Mattino’, il tecnico racconta: “Era il 2009. Al Pachuca avevo chiuso la carriera di calciatore ed ero rimasto ad allenare le giovanili. Hirving aveva 14 anni ma già stregava tutti perché bravissimo nel dribbling. Hirving era già stato alle mie dipendenze nelle categorie under 16 e under 17. Un giorno si infortuno’ uno degli attaccanti titolari, il 17enne Lozano era ancora piccolo e gracile, ma io avevo bisogno di un giocatore diverso, brevilineo e veloce. Si dimostro’ immediatamente all’altezza della situazione dal punto di vista tecnico. Non ha mai avuto paura delle sfide”.

Un solo difetto..

Chucky era troppo leggero per reggere l’urto di difensori più grandi ed esperti, il che ci obbligo’ a realizzare un apposito lavoro di rafforzamento muscolare. Poi a 18 anni fece definitivamente l’esordio in prima squadra con Enrique Meza, il mio successore».

Esterno destro perfetto?

“E’ un bene che si possa sfruttare la sua abilita’ ad andare sul fondo, perché con il suo passo veloce può rivelarsi un assistman importante. In fondo non si tratta di un goleador ma principalmente di un rifinitore. Il suo ruolo e’ quello di ala. Dall’esterno può fare qualsiasi cosa. Lo ricordo come un gran lottatore, uno che non si arrende mai”.

Napoli e’ la piazza giusta per lui?

“Il passaggio dal Psv al Napoli per lui e’ importante, sebbene credo che all’inizio bisognerà aver pazienza. Il processo di adattamento non e’ mai immediato, peraltro il calcio italiano è più tattico e più fisico. Ma Ancelotti saprà sicuramente gestirlo al meglio”.