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Barcellona, Piqué e la sua idea: fuori i media dal calcio, l’informazione in mano ai calciatori

Coinvolto ieri  in un caso mediatico (una foto lo ritraeva fermo ad un posto di blocco ed alcuni media raccontavano che fosse stato fermato per eccesso di velocità), il difensore del Barcellona Gerard Piqué pare abbia trovato il suo personalissimo rimedio a quelle che secondo lui sono le bugie e le speculazioni mediatiche del nostro tempo.

Il marito di Shakira, ha affidato al suo profilo Twitter ufficiale la sua replica sull’accaduto:
Ora vi spiego come funziona gran parte della stampa al giorno d’oggi – scrive il blaugrana – Un paparazzo ti fa una foto mentre stai parlando con gli agenti della polizia. Il paparazzo si inventa che stavi andando a 190 km/h e che ti hanno tolto 6 punti dalla patente. Tutto Falso. Poi, vende la sua foto per 1500 euro a un giornale inglese che, non curante della falsità della notizia, la maggior parte dei media di questo paese riportano la notizia senza fare alcuna verifica. Tutto ciò per ottenere più clic. Il danno è ormai fatto e nessuno fa nulla per cambiare questa dinamica -.

Ma Piqué non si limita a chiarire la sua storia ed a denunciare quanto gli sia accaduto, va oltre: – Il mio obiettivo nei prossimi mesi – aggiunge – è quello di creare un mezzo di comunicazione diverso, accurato, autentico e fatto dai giocatori. Sono stanco -.

La provocazione del difensore del Barça, a cui bisognerà vedere se seguiranno effettivamente azioni concrete, va studiata con interesse e non è casuale. Negli ultimi anni infatti, soprattutto grazie alla crescita esponenziale dei social media che permettono alle società e ai calciatori di arrivare direttamente nelle case dei fans senza passare per l’intermediazioni dei media, il mondo del calcio crede sempre con più convinzione di poter fare a meno della stampa. Ma siamo sicuri che sia proprio così? Con tutta la dovuta solidarietà che possiamo esprimere nei confronti di Piqué qualora le cose fossero andate esattamente come lui le ha descritte e qualora sia stato dunque vittima di un caso di un (frequente) caso di cattiva informazione, siamo sicuri che l’informazione “di regime”, diretta, parziale e priva di senso critico e di contraddittorio, possa realmente soddisfare i fans e gli appassionati di calcio in genere alla stregua di quella tradizionale?

Andrea Falco