Home » De Gaetano: “Le vere ragioni dell’addio di Sarri”
Napoli News

De Gaetano: “Le vere ragioni dell’addio di Sarri”

La scelta di MAURIZIO SARRI di non voler proseguire il suo rapporto professionale con il Napoli non deriva

  • né da una questione di soldi
  • né da assenza di stimoli
  • né da mancanza di feeling con il Presidente.

E’ solamente la conseguenza della grande scommessa che SARRI e il suo gruppo hanno tentato alla fine della passata stagione: il PATTO SCUDETTO. Per capire le ragioni di quanto appena affermato è necessario tornare indietro con la mente a quel periodo.

Le vere ragioni dell’addio di Sarri

La rosa del Napoli non è lontanamente paragonabile a quella della Juventus (e fors’anche a quella di qualche altra squadra italiana) ma “la grande bellezza” espressa dal sarrismo, soprattutto da quando, con fortuita e geniale intuizione dell’allenatoreDRIES MERTENS diventa il centravanti titolare della squadra, fa sì che il NAPOLI sia diventato nello strepitoso girone di ritorno del 2017 la migliore squadra d’Italia non solo per qualità di gioco ma anche per numero di punti conquistati. Il mister fiuta l’occasionissima per l’anno successivo perché:

  • la Juve mostra qualche scricchiolio (dopo i veleni di Cardiff e la partenza di Bonucci)
  • la Roma deve ricostruire il dopo Spalletti (e il dopo Totti)
  • entrambe le milanesi, pur se con gli investimenti cinesi, appaiono non pronte a vincere al primo anno del loro nuovo ciclo.

La richiesta di Sarri alla Società è pertanto quella di NON MODIFICARE NULLA del MOSAICO da lui costruito:

  • In primo luogo evitando la partenza di tutti i giocatori ambiti da altre società o comunque vicini alla scadenza del contratto (MERTENS, INSIGNE, GHOULAM, KOULIBALY, REINA, ecc.).
  • In secondo luogo NON COMPRANDO nessun giocatore. Si… avete capito bene. NON COMPRANDO nessun giocatore.

La chiave del discorso è infatti tutta qua.
La bellezza (e l’efficacia) del gioco di SARRI hanno infatti una prima controindicazione: richiede un tempo enorme per essere assimilato. Qualsiasi giocatore (con stipendio e cartellino alla portata del Napoli) non potrebbe MAI essere inserito CON EFFICACIA immediata nello scacchiere del Napoli 2018. Non a caso, l’unica eccezione riguarda la richiesta di acquisto di MARIO RUI (inseguito sul mercato, pur se reduce da un intervento al legamento crociato del ginocchio, con un’insistenza tale come se fosse GARRINCHA) solo perché il terzino aveva già studiato all’“Università di Empoli” (anche a gennaio, facendo un rapido passo in avanti, l’unico acquisto realmente richiesto da SARRI è VERDI, altro suo allievo a Empoli). Il PATTO SCUDETTO tra il mister e i suoi giocatori è pertanto il seguente: “SEGUITEMI IN TUTTO, DIAMO TUTTI NOI STESSI, RINUNICIAMO ALLE FERIE ma proviamo a raggiungere un SOGNO per entrare nella LEGGENDA. L’anno prossimo, poi, si vedrà”. La bellezza del gioco di SARRI ha però un’altra grande controindicazione: E’ dispendioso. Dispendiosissimo. A livello fisico e a livello mentale. Non tanto durante le partite quanto, soprattutto, durante la preparazione dei match. La fatica sarà tanto maggiore considerato che, per quanto suesposto, a giocare saranno relativamente in pochi. Ed è così che il mister PIANIFICA scientificamente di abbandonare le COPPE, sacrificandole sull’altare del SOGNO. Non soltanto la Coppa Italia e l’Europa League (come in molti spesso ricordano) ma anche la Champions League (nella partita chiave del girone, l’iniziale trasferta contro lo SHAKHTAR DONETSK, Sarri schiera molte riserve inserendo poi tutti i titolari nella successiva partita di campionato in casa contro il Benevento!). La storia del campionato è nota a tutti. I 91 punti conquistati danno sicuramente ragione a Mister e squadra ma… alla fine, pur se con un finale di stagione a dir poco pieno di veleni, lo SCUDETTO non è arrivato.
Ora, SARRI, consapevolissimo come è che l’unico modo con cui LUI possa vincere è sfruttare il suo tipo di gioco, è altrettanto consapevole che allo stesso gruppo (ammettendo per assurdo di mantenere tutti i giocatori anche per il 2019) non può essere chiesto, in termini fisici e soprattutto mentali, quanto chiesto quest’anno (una similitudine è ritrovabile con l’Inter del 2010, spremuta mentalmente e fisicamente da Mourinho nell’anno del triplete, e che successivamente, non è stata in grado di ritrovarsi). Quindi il mister (che peraltro nel 2019 non avrebbe potuto permettersi, per ordine societari, di “snobbare” le Coppe) è il primo a sapere che il gruppo sarebbe dovuto essere SOSTANZIALMENTE MODIFICATO E INTEGRATO. Ma SARRI sa benissimo, conoscendo se stesso, che un suo nuovo gruppo avrebbe comunque bisogno di tempo per tornare a esprimersi ai massimi livelli (si può citare qui la sua famosissima frase, come al solito “vera” e “provocatoria” allo stesso tempo, pronunciata al suo arrivo a Napoli: “ci vorranno 3 anni prima che il Napoli giochi bene come l’Empoli”).

Un passaggio delicato

Ebbene… qui il passaggio diventa delicato:

  • per l’amore che SARRI nutre verso la città e il popolo di Napoli
  • per il contratto finalmente milionario che certamente DE LAURENTIIS gli avrebbe concesso
  • per la voglia pazza, un giorno, di vincere lo SCUDETTO con il NAPOLI

SARRI avrebbe sicuramente accettato di rimanere e ricominciare un nuovo triennio.
MA…
SARRI è troppo intelligente per non sapere che, a fronte di grandi acquisti (che sicuramente De Laurentiis ha programmato per quest’anno), non solo la stampa ma anche buona parte della piazza riterrebbe nel 2019 fallimentare anche un campionato concluso al secondo posto con 90 punti. Figurarsi come riterrebbe un campionato di riassestamento con le caratteristiche da “primo anno” di un suo nuovo ciclo. Il rapporto COL SUO POPOLO, prima ancora che quello, già difficile, col Suo Presidente ne avrebbe certamente risentito enormemente. Di fronte a questo enorme e concretissimo rischio…SARRI ha deciso SENZA DUBBIO ALCUNO di lasciare NAPOLI, preferendo di consegnarsi alla memoria del suo popolo, all’apice del suo rapporto con la città, rimanendo così per sempre l’allenatore più STRAORDINARIO (inteso non solo nel senso magnificativo del termine ma soprattutto nel senso letterale di: “NON ORDINARIO”) della storia del Calcio Napoli. Ciò che rimarrà per sempre… anche se il suo successore dovesse vincere presto lo scudetto. Cosa che ovviamente ogni tifoso si augura. E che quindi… primo fra tutti… si augura MAURIZIO SARRI.

Vittorio de Gaetano (@vdegaet)