Torna il campionato, finalmente, terminati gli impegni delle Nazionali, ci si appresta a riprendere il filo del campionato. Il Napoli è chiamato obbligatoriamente ad una prova da tre punti alla “Dacia Arena” di Udine per non perdere la scia delle prime.
Il direttore di gara designato per la gara è Luca Banti della sezione di Livorno. L’agente di commercio classe ’74 è alla tredicesima stagione nella Can di A e B. Vanta nel suo curriculum 181 apparizioni in massima serie. Internazionale dal gennaio 2009, esordisce nella prima divisione italiana il 29 maggio 2005 in un Juventus-Cagliari 4-2.
Ha una media di circa quattro ammonizioni a partita, un’espulsione ogni quattro direzioni ed un penalty concesso ogni cinque.
Sono ben ventisei i precedenti del fischietto toscano con il team azzurro: complessivamente il bilancio parla di tredici vittorie, sette pareggi e sei sconfitte. Il primo risale al 30 settembre 2006 in Serie B, Spezia-Napoli 0-1. Prosegue, poi, il trend positivo con la vittoria contro il Pescara nello stesso campionato sempre per 1-0. La prima partita in A dell’arbitro toscano con il Napoli è datata 27 gennaio 2008, contro il Cagliari. La direzione di gara è quasi impeccabile, gli unici dubbi aleggiano sulla punizione che porta al 2-1 finale per i sardi. Note negative giungono invece da Napoli-Bologna 1-1 del febbraio 2009, quando non segnala un chiaro fallo di mano di Volpi prima del gol del pareggio di Di Vaio.
Nel 2-1 rifilato dalla Roma agli azzurri del 4 ottobre 2009 non ci sono “macchie”. Il 13 marzo 2010 in Napoli-Fiorentina 1-3, gli errori ritornano. Nell’epico Napoli-Lazio 4-3 del 3 aprile 2011 segnato da una memorabile tripletta di Cavani, i biancocelesti reclamano per un gol-fantasma (la sfera varca nettamente la linea di porta) non concesso a Brocchi. In Napoli-Lazio 3-0 del 25 settembre 2012 Banti incappa nell’ennesimo fallo di mano in occasione della rete messa a segno da Klose nei minuti iniziali. Il tedesco fa però “l’onesto” e ammette il tocco, salvandolo così dal tribunale inquisitorio delle moviole. In Napoli-Genoa 2-0 del 7 aprile 2013 è preciso: assegna giustamente un rigore agli azzurri ( fallito da Cavani) e non abbocca successivamente al tuffo in area di Immobile, ammonito poi per simulazione.
Ritorna al San Paolo il 5 gennaio 2014, giorno di Napoli-Sampdoria 2-0. Ottima la sua prova, arricchita dal rigore non concesso giustamente alla Sampdoria al 14′ del secondo tempo per un leggero contatto in area tra Armero e Regini. Il 29 gennao 2014, il fischietto livornese appunta sul suo taccuino un altro incontro tra azzurri e biancocelesti : Quarti di finale di Coppa Italia, Napoli-Lazio 1-0.
Discreta la sua direzione. Nessun picco in entrambi i sensi, in una gara tutto sommato tranquilla e non caratterizzata da particolari episodi. Ci si rivede il 24 febbraio 2014 in Napoli-Genoa 1-1, uno dei passi falsi decisivi per la rincorsa al secondo posto dei partenopei. Il San Paolo è gelato infatti nel finale di gara da una “storica” punizione dell’ex Calaiò. Banti non gestisce al meglio i cartellini gialli nella prima frazione di gioco, lasciando troppo spazio alle entratte “assassine” di Matuzalem e Sculli. Migliora nella ripresa, incorniciando una prestazione comunque sufficiente. Il successivo incontro dell’agente di commercio con i colori partenopei avviene di nuovo al San Paolo e gli si chiede ancora di mostrare l’abbonamento (non proprio fantasioso) dei “Napoli-Lazio”, in data 13 aprile 2014. Higuain (tripletta) e Mertens affondano con 4 reti la difesa-colabrodo dell’ex Reja.
Banti convince a tratti. Al 12′ Higuain diretto in porta supera Cana, che atterra da ultimo uomo l’argentino e viene “graziato” con il giallo. Non appagato, Cana si ripete al 48′, stendendo questa volta il belga Mertens in area. Il giudice toscano concede giustamente il rigore ed espelle il laziale per somma di ammonizioni. Positivo e relativamente tranquilli è Genoa-Napoli 1-2 del 31 agosto 2014. De Guzman regala a Benitez i tre punti nei secondi finali dopo il vantaggio momentaneo di Callejòn e il pari di Pinilla. Non ci sono episodi da lente di ingrandimento e la condotta di gara risulta abbastanza convincente. Le gare successive ci portano al Bentegodi. Si tratta di Chievo-Napoli 1-2 del 1° febbraio 2015 e Verona-Napoli 2-0 del 15 marzo 2015 . Nella prima, la condotta arbitrale non lascia particolari dubbi, l’unico è legato al contatto tra Maggio e Meggiorini in area gialloblu all’83′: l’esterno invoca il rigore ma il Fischietto lascia correre. Contro la compagine di Maran lascia più iù di qualche dubbio la rete del vantaggio di Toni. L’esperto attaccante spinge Mesto, in azione di protezione dell’uscita di Andujar: spinta furba e non vistosa ma comunque da segnalare. La penultima volta coincide con l’ennesima debacle della stagione: Juventus-Napoli 3-1 del 23 maggio 2015. Si ricordano in senso negativo: la mancata concessione di due penalties agli azzurri per doppio fallo di Ogbonna su Gabbiadini (ad inizio ripresa ed al 67′), la non segnalazione dall’altra parte di un rigore per fallo in area su Morata. Giuste invece: l’assegnazione del rigore ai partenopei per un ingenuo tocco di mano in area di Asamoah e l’espulsione di Britos nel finale per una clamorosa testata rifilata ad Alvaro Morata.
Banti incrocia nuovamente il suo fischietto con il Napoli nel successo scaccia tabù degli uomini di Benitez a San Siro, avversario il Milan. Sono i rossoneri a protestare per un presunto intervento troppo “vigoroso” di Zuniga ai danni di Poli in aera (non sanzionato) e per la non “tutela” di Balotelli. Al numero 45 meneghino viene assegnato comunque un rigore nella ripresa (per un fallo ingenuo commesso da Albiol) ma Reina è prodigioso a sventare la trasformazione, interrompendo una serie positiva di 21 centri consecutivi dell’attaccante.
Due gli “appuntamenti” stagionali consumati. Il primo è Empoli-Napoli 2-2 del 13 settembre 2015. Non brilla il fischietto arrugginito di Banti, che non ferma Saponara per un chiaro tocco di mano in occasione della rete di Pucciarelli al 18′. Il secondo è Napoli-Fiorentina 2-1 del 18 ottobre 2015. Anche in questo caso il giudice toscano non è impeccabile e non sembra essere all’altezza della grande partita disputata sul prato verde di un San Paolo bollente. Le proteste maggiori riguardano sempre gli azzurri. Si parla in particolare del mancato vantaggio concesso dopo un fallo per trattenuta di Astori su Allan, involato verso l’area viola. Si annota anche un calcio di rigore non concesso nel finale per un’uscita avventata di Tatarusanu su Higuain.