Sarà il più importante restyling del San Paolo dai tempi di Italia ‘90. E il Napoli, nelle sua linee generali, condivide il modo con cui il Comune interverrà nei prossimi mesi. Le priorità sono state individuate assieme al presidente De Laurentiis nel corso dei numerosi incontri che il patron azzurro ha tenuto con il sindaco De Magistris. Il clima, adesso,è disteso: il Napoli Calcio e il Comune vanno nella stessa direzione, come riporta Il Mattino: De Laurentiis non ha mai nascosto i suoi imbarazzi per le condizioni dell’impianto di proprietà del Comune. Il Napoli non nasconde l’intenzione di recitare la propria parte una volta che gli interventi presentati da De Magistris verranno ultimati. Il Napoli sogna uno stadio di proprietà, la realtà è un San Paolo che mantiene il suo fascino ma anche tutti i vincoli di una struttura che non si può stravolgere. Interventi su misura, servizi dedicati ai privati per arricchire l’esperienza della visione della partita. Il Napoli pensa a come ampliare gli spazi esterni, a come allestire gli sky box seguendo gli esempi anche dello Juventus Stadium e della Dacia Arena di Udine che sono gli unici impianti di proprietà di una società calcistica in Italia. Dalla fase 2 del progetto San Paolo, De Laurentiis non intende sottrarsi.
L’head of operation, Alessandro Formisano, nelle prossime settimane manterrà i contatti con i vertici del Comune. Ma eÌ chiaro che sia l’ad del club Andrea Chiavelli che il patron Aurelio De Laurentiis seguiranno in prima persona l’evoluzione dei lavori allo stadio. Sul tavolo tante idee, tutte da sviluppare: come magari la realizzazione del famoso museo del club azzurro e altri store all’interno dello stadio. E persino delle visite guidate, come avviene al Bernabeu o al Nou Camp. I monumenti di proprietà comunale non fanno cassa, e la mancanza di uno stadio moderno è considerata una grossa difficoltà da superare quando si tratta di coinvolgere investitori stranieri.