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Albiol dà la scossa: “Così roviniamo tutto: dobbiamo rialzarci velocemente”

Non c’è partita in cui Pepe Reina non debba raccogliere il pallone dalla rete, delle squadre di primissima fascia nessuno ha fatto peggio. Juventus, Roma e Inter sono più solide, i numeri non sbagliano mai. Anche se l’avversario si chiama Spezia, Pescara o Palermo, il pasticcio ci scappa sempre.

“Era un esame di maturità, lo abbiamo fallito, dispiace non aver vinto davanti al nostro pubblico”: le parole di Ghoulam gettato nella mischia nonostante il rientro affrettato dalla Coppa d’Africa non spiegano totalmente le difficoltà di un reparto che pareva destinato a migliorare rispetto a un anno fa.

Più netto Albiol: “Dobbiamo rialzare velocemente la testa, bisogna migliorare in difesa perché prendiamo troppi gol, le altre squadre creano poco ma riescono a vincere. Se non riuscissimo a prendere gol vinceremmo sempre perché un gol riusciamo sempre a farlo. La fine del sogno scudetto? Non è facile perché la Juve ha un grande vantaggio ma ora noi pensiamo a vincere a Bologna. Se loro perdono cambia tutto”.

Misteri del calcio e di una squadra che aveva trovato i giusti assetti proprio nella linea arretrata a quattro. Eppure gli interpreti sono gli stessi, non ci sono stati stravolgimenti nei ruoli, l’assenza di Koulibaly non giustifica il trend negativo perché anche con il franco-senegalese le difficoltà non sono mancate. Per un attacco che segna più di tutti, c’è la quinta difesa del torneo: un rapporto sproporzionato che giustifica l’attuale classifica, meglio del Napoli è messo chi ha subito meno reti.

Qualcosa bisogna rivedere, al di là delle scelte individuali. Con la Lazio, il Napoli è la formazione che subisce meno tiri nello specchio della porta. Paragonata però alle reti incassate, la statistica registra conti in rosso: dopo ventidue gare, i gol presi sono 25, quindi più di uno a partita.