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Prof. De Nicola: “La Roma non mi ha chiamato. Il nostro segreto? L’umiltà”

Il Prof. Alfonso De Nicola, medico sociale della SSC Napoli, ha parlato ai microfoni di Tv Luna, tirando un po’ le somme di questo ritiro azzurro: “E’ stato molto costruttivo, la considerazione che faccio è che credo che, da quando siamo in Serie A e abbiamo tanti nazionali, non è mai capitato di avere tutti in ritiro dall’inizio. Quindi secondo me questo ha un significato molto importante: i ragazzi sono molto motivati, hanno rinunciato alle vacanze pur di prepararsi bene perchè vogliono dimostrare il loro grande valore con il lavoro.

Abbiamo un gruppo molto eterogeneo, da molte nazioni, religioni e abitudini molto diverse. Ma sono tutti molto uniti. I due nuovi arrivi sono Mario Rui, un ragazzo di una simpatia incredibile, sveglio e allegro, che è importante nel gruppo. Non abbiamo musi lunghi nello spogliatoio ed è importante, noi a Napoli siamo tutti ottimisti e sempre col sorriso sulle labbra.

Nuovi arrivi? Sembrano già molto integrati. Mario Rui è simpaticissimo e felice della scelta che ha fatto, Ounas sembra venire dal settore giovanile: è un napoletano, sta imparando la lingua aiutato molto da Ghoulam. Faouzi lo tiene come un fratello, a volte lo riprende nel senso buono come fosse un fratello più grande. Questo è importante per farlo inserire.

Diete particolari? E’ un pochino diversificata, ma le abitudini alimentari della dieta mediterranea sono prese da tutti i nostri calciatori, che ormai mangiano tutti allo stesso modo e non con le abitudini dei loro Paesi d’origine. Noi crediamo molto nell’uso di prodotti della nostra terra, siamo molto soddisfatti perchè vediamo grandi risultati: infortunarsi poco e non avere grandi problemi fisici generali significa che l’alimentazione funziona. Loro ci credono e ciò vuol dire che si trovano bene.

Segreto dello staff medico del Napoli? Spesso ci penso, secondo me il punto vincente è uno: i nostri collaboratori si sono tutti ‘fatti da soli’ e sono qui per merito, non per amicizia o raccomandazioni. Sono molto critici, lo siamo tutti. Sappiamo quando sbagliamo, accettiamo che dicano che sbagliamo e cerchiamo di correggere i nostri errori: se manteniamo questa umiltà, lo staff può crescere ancora. Stiamo facendo uno studio interessante con il prof. Giordano, per noi è stato tutto: quando rischiavamo di appiattirci, ci ha dato una spinta incredibile a credere nell’importanza del nostro lavoro. Questo ci ha dato la forza di essere critici con noi stessi, avendo un supervisore come il prof. Giordano. Il lavoro sul DNA che stiamo facendo ha dei tempi abbastanza lunghi, ma l’intuizione che ha avuto è straordinaria: ha visto i nostri test, le nostre valutazioni da spogliatoio le ha volute applicare a questo studio sul DNA, per riuscire a capire quali sono le patologie che potrebbero interessare un calciatore o un soggetto in generale.

Baldissoni della Roma? Io non credo di avergli mai dato il mio numero, sicuramente non mi ha mai chiamato. La Roma so che è un governo di persone, con più soggetti. So che hanno preso un medico molto bravo, il dott. Causarano. Ritorno di Agricola? E’ stato con me sempre un gran signore. Eravamo abituati a scambiarci informazioni molto riservate riguardo i calciatori, quando vennero qui da noi due calciatori della Juve, ai primi anni di Serie A, Blasi e Zalayeta, mi ricordo che mi sentì con Riccardo Agricola che mi fece un quadro perfetto dei due, anche dal punto di vista psicologico. Il ritorno da una parte è un po’ quasi un tornare indietro, nel senso che: è possibile mai che non ci siano giovani capaci? Sono però contento per lui che lo meritava, è una persona perbene e un medico serio”.