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STADIO – Intesa vicina tra Comune e SSC Napoli: oggi giornata chiave!

stadio San Paolo

STADIO NAPOLI –  Domenica 28 potrebbe essere  il giorno della pace tra Comune SSC Napoli anche se non è Pasqua. Quel giorno gli azzurri affronteranno la Roma al San Paolo e nella tribuna autorità potrebbero affacciarsi nuovamente i consiglieri comunali e gli assessori, non il sindaco Luigi de Magistris che ha promesso di non volere più vedere la partita al fianco del presidente Aurelio De Laurentiis.

L’edizione odierna de Il Mattino fa il punto della situazione

Una cosa è certa, si sono fatti passi in avanti importanti perché sulla gestione dello stadio San Paolo si trovi un accordo tra le parti. A tessere le fila della nuova alleanza sono l’assessore allo Sport Ciro Borriello e il capo di gabinetto Attilio Auricchio mentre per la Società si è mosso anche il patron. Oggi però è una giornata chiave e gli attori in campo sono molti di più: per trovare un’intesa serve il lasciapassare politico e non solo da parte del Consiglio comunale. Oggi gli eletti del popolo dovranno dare un indirizzo al sindaco e alla giunta affinché trovino il giusto equilibrio nel rapporto con la Società dal punto di vista amministrativo. C’è stato un fitto scambio di mail negli ultimi giorni a testimonianza che sia la Società che il Comune stanno facendo sul serio, del resto verba volant scripta manent si dice così no? E un equilibrio anche sul fronte dei comportamenti. La sostanza è che il Comune nel suo insieme non può essere il nemico del Napoli che rappresenta la città con grande onore in tutto il mondo.

La strategia per dar nuova linfa al San Paolo

Comune e Società si muovono su un doppio binario. Val a dire sanare – da un punto di vista amministrativo – la situazione del dare e dell’avere dal 2015 al 2018 cioè di questi anni senza convenzione in cui la gestione del San Paolo è stata a «domanda a servizio individuale», ovvero il Napoli affitta lo stadio il giorno prima della gara con i mezzo una serie di lavori fatti sia dalla Società che dal Comune e le tariffe che sono cambiate.

Parallelamente, si discute anche di una convenzione che andrebbe in vigore a partire dal prossimo anno quando la struttura di Fuorigrotta non sarà più un cantiere – è interessato dai lavori per le Universiadi di luglio 2019 – e avrà una spetto molto più dignitoso: ci saranno i bagni, la pista di atletica nuova, l’illuminazione a luci led, i sediolini nuovi, i tabelloni, il rifacimento spogliatoi e molto altro.Il vecchio e glorioso San Paolo sarà di sicuro più accogliente.

Comune e Società stanno valutando una strada per un accordo che non sia la convenzione per più anni – impossibile da fare dati i lavori in corso – ma una concessione che consentirebbe al Comune di incassare una cifra forfettizzata e di scongiurare un contenzioso con la Società e al Napoli di risparmiare. Conti alla mano, a De Laurentiiis giocare al San Paolo costerà – senza accordo – una cifra tra i 4 e i 6 milioni. In regime di convenzione, al netto della manutenzione del terreno di gioco, non si arrivava a un milione. La Società ogni volta che il Napoli gioca a Fuorigrotta deve versare il 10% dell’incasso oltre alla tariffa. L’equilibrio potrebbe essere trovato a metà strada. Con un De Laurentiis di sicuro più ammorbidito perché ha la certezza del crono-programma dei lavori e che a dicembre si inizieranno a installare anche i sediolini nuovi. Con un po’ di fortuna se il Napoli passasse il girone di Champions potrebbe disputare gli ottavi con i sediolini nuovi.