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Spalletti: “Basta odio nel calcio, siamo con Koulibaly. Giocare a porte chiuse? Lo accettiamo volentieri”

SPALLETTI KOULIBALY – Decisa presa di posizione di Luciano Spalletti, in linea con il comunicato di ieri dell’Inter, riguardo i cori razzisti rivolti all’indirizzo di Kalidou Koulibaly. Questa l’apertura del tecnico neroazzurro in conferenza stampa prima della trasferta ad Empoli: “La mia è una posizione di condanna, senza se e senza ma. Basta all’odio nel calcio. E’ giunto il momento di dire basta. Basta ai cori razzisti e discriminatori. A quello che può essere inneggiare alla tragedia dell’Heysel o Superga. Basta andare a fischiare un allenatore o giocatore per 90′. Basta all’odio nel calcio in generale. E’ questa la cosa fondamentale. Era tanto che si diceva di partire… Partiamo.”

La decisione del Giudice Sportivo

“Non entro nel merito della sentenza, perché poi si va a colpire l’80 o 90% dello stadio. Andare allo stadio è talmente bello che è una cosa differente da come a volte viene usato da alcune persone o gruppi. Il comportamento dell’Inter è scritto nell’atto costitutivo. Internazionale perché siamo fratelli del mondo. C’è da fare una distinzione, che è quella dello scorrimento della partita e del risultato. Se la partita si vuole accostarla a questo, per me non è più corretto. Il dispiacere di non giocare davanti al pubblico è tanto, ma se il premio è quello di andare a impegnarsi per poter vincere questa battaglia, lo facciamo volentieri. E’ una cosa che accettiamo, perché ci sembra corretto il fatto di andare ad avere un comportamento differente. Vogliamo vivere le partite in un contesto differente”.

Partita falsata?

“Secondo me non ha niente a che vedere con gli episodi accaduti. Stiamoci attenti, perché così si rafforza il concetto che ‘se si fa così, si aiuta la squadra a vincere la partita’. Bisogna fare attenzione. La partita si è giocata su livelli importanti. Asamoah capitano? Se ci sarà bisogno di ribadire da che parte stiamo, noi lo facciamo volentieri. Ma è nel lungo termine che vogliamo dimostrare da che parte stiamo. Il capitano ha fatto vedere dentro, sul finale di partita, quella che è la nostra idea. Le cose non si cambiano con un gesto. Le cose si cambiano con il continuo impegno quotidiano e alla fine diventano normalità. Se non si ha un impegno costante, poi diventa difficile andare a modificare una mentalità e un comportamento. O a delineare veramente un cambiamento. E’ l’impegno costante che fa la differenza ed è quello che faremo vedere da qui in avanti”.

Fermare la partita è una soluzione?

“Potrebbe essere una soluzione momentanea, ma ora bisogna fare qualcosa di differente. Noi siamo con Koulibaly come siamo al fianco di tutti quelli che vengono presi di mira durante le partite. Non va bene nemmeno offendere un calciatore o un allenatore 90′ dentro uno stadio. E’ la stessa cosa. Bisogna iniziare un percorso e dopo deve essere sempre così”.