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Serie C, il pres.: “In futuro escluderemo chi non paga gli stipendi. Pro Piacenza solo l’inizio”

GHIRELLI SERIE C – Come è oramai noto, lo scorso weekend in Serie C è andata in scena una partita surreale, Cuneo-Pro Piacenza finita 20-0. Gli ospiti si sono presentati con soli 7 giocatori e nessuno dello staff tecnico. Il problema è la società emiliana, in gravi crisi finanziarie. Il Pro Piacenza non paga gli stipendi da mesi, provocando così lo sciopero dei giocatori. Tre gare le ha perse 3-0 a tavolino, infine la sceneggiata di Cuneo per evitare la radiazione. La cosa ha sconcertato tutti, portando comunque all’esclusione della società dalla Serie C. Oggi, riallacciandosi a quanto accaduto, il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha parlato a Radio CRC. Ghirelli ha annunciato grossi cambiamenti in vista della prossima stagione.

Ghirelli: ” Riproporremo le seconde squadre”

“Noi agiamo con norme e normative, avendo l’obbligo di rispettarle e, nel caso non ci piacessero, abbiamo l’onere di cambiarle con altre più produttive. Il 30 gennaio tali normative son state sostituite: dal prossimo campionato, chi non pagherà gli stipendi, verrà escluso completamente. Questo Pro Piacenza, al di là delle norme, doveva essere eliminato dalla stagione, evitando così questa pessima figura. Ad oggi è in corso un’inchiesta da parte della Magistratura, ci siamo mossi con un rigore incredibile. Il 14 marzo avremo un confronto con tutti i presidenti di serie A – B – C, la seconda squadra verrà proposta come sviluppo del calcio italiano e dei giovani. Le multiproprietà? Sarà una delle discussioni che avremo in Consiglio Federale. Abbiamo costruito la Governance in federazione per creare regole chiare e alla luce del sole, per fare in modo che il calcio italiano sia trasparente. Mi aspetto di ragionare attorno ad un progetto serio, con un quadro che veda la presenza di un alto numero di ragazzi giovani. La Juventus ha avuto problemi serissimi in difesa, nonostante ciò non è stato preso alcun giocatore della seconda squadra, perché non era funzionale né alla squadra stessa, né alla Nazionale. Questi due elementi devono essere congiunti”.