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Interviste Napoli

Ferrario: “Quando vivevo lì, la partita con la Juventus era ‘la partita’, non è come le altre”

L'ex difensore azzurro ha parlato dell'imminente sfida di campionato tra Napoli e Juventus, gara valida per la 26esima giornata di campionato della Serie A.

FERRARIO NAPOLI JUVENTUS  – Moreno Ferrario, ex difensore del Napoli dal 1977 al 1988, è intervenuto a “NAPOLI MAGAZINE LIVE”, trasmissione che approfondisce i temi d’attualità legati al Calcio Napoli, condotta da Antonio Petrazzuolo. L’ex difensore azzurro ha parlato dell’imminente sfida di campionato tra Napoli e Juventus, gara valida per la 26esima giornata di campionato della Serie A.

Napoli-Juventus è “La partita”

Ecco quanto dichiarato dall’ex difensore azzurro: “Se mi dite Napoli-Juventus penso immediatamente a quella partita del 1986, ma anche quella dell’anno prima con il gol di Diego su punizione, un dato è certo, che mi sono tolto molte soddisfazioni con la Juventus. Quando vivevo lì, la partita con la Juventus era “la partita”, non una partita come le altre e credo che sia ancora così, a prescindere dal distacco in classifica.

Ora che c’è Ancelotti, chi meglio di lui può decidere chi deve giocare, tra l’altro questa gara è importantissima per entrambe le squadre: per la Juventus, per caricare al massimo la sfida con l’Atletico in Champions, ma anche per il Napoli che deve provare ad arrivare fino in fondo in Europa League. Se devi vincere qualcosa devi per forza affrontare squadre sempre più forti e il Napoli deve farsi trovare pronto. È chiaro che tutti vorrebbero vincere la Champions, ma anche l’Europa League non è niente male, vi posso assicurare che vincere in Europa, a prescindere dalla competizione, è sempre molto bello.

L’unica cosa che non mi piace di De Laurentiis e che pensa quasi solo a qualificarsi in Champions mentre non ci si deve accontentare e cercare davvero di vincere qualcosa, il Napoli invece, deve aspirare ad arrivare fino in fondo in tutte le competizioni. Io credo che uno come Ancelotti chiama un qualsiasi giocatore, questo viene di sicuro, come accaduto con Benitez che non ha vinto quanto Ancelotti. Faccio un esempio, se Ancelotti vuole un giocatore del Real Madrid e la società chiama questo giocatore dicendo che è un espresso desiderio del tecnico, non credo ci siano difficoltà. Prendere Cristiano Ronaldo non è stato come quando arrivò Diego, che fece aumentare l’autostima e la consapevolezza di tutto il gruppo, il portoghese, al contrario, è arrivato in una squadra che vince da 7 anni consecutivi. Quando parla Ancelotti resto ad ascoltarlo in silenzio come se fossi ancora un calciatore e se resterà a lungo a Napoli, solo sicuro che il gap con la Juventus diminuirà.

La Juventus deve segnare subito contro l’Atletico per provare a ribaltare il risultato dell’andata, ma non deve sbagliare nulla. Ricordo la doppia sfida con il Real, riuscimmo a dimezzare lo svantaggio me poi non riuscimmo a completare la rimonta e la Juventus dovrà davvero fare un’impresa, difficilissima e molto complicata”.