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Ancelotti: “Napoli? Progetto esiste. Estero? Qui ci insultiamo ancora…San Paolo da migliorare”

Ancelotti
In occasione del ritiro del Premio Tor Vergata per l'Etica nello Sport, il tecnico del Napoli Carlo Ancelotti ha parlato della percezione moderna del calcio

In occasione del ritiro del Premio Tor Vergata per l’Etica nello Sport, il tecnico del Napoli Carlo Ancelotti ha parlato della percezione moderna del calcio e di quanto avviene negli stadi e sui campi italiani, continuando quindi la sua battaglia di sensibilizzazione. Parole spese anche in chiave Napoli, su San Paolo e vittorie.

Ancelotti su stadi italiani, tifosi e Napoli

“So che è difficile ma la speranza è che il calcio resti quello di cui mi sono innamorato in oratorio. Questo sport non dev’essere inquinati, non bisogna allontanarsi dai valori mentali e fisici che lo contaddistinguono. Avevo portato mio figlio nelle giovanili del Milan, ma era evidente che, per le qualità che aveva, non poteva giocare lì. Lo sport però non ci insegna a competere con gli altri, ma anche con noi stessi, dobbiamo imparare a superare i nostri limiti fisici e mentali perché non tutti nascono Messi o Ronaldo. Per me lo sport è una grande scuola di vita, questo premio mi motiva a continuare. Estero? In due anni in Inghilterra non ho mai ricevuto un insulto, qui invece ci insultiamo ancora. Stadi? I nostri impianti devono migliorare, specie il San Paolo. Nonostante tutto i miei anni all’estero mi hanno fatto capire quanto è bella l’Italia.

Napoli? Il progetto c’è, la società ha preso una squadra fallita e ora è stabilmente in Champions League e senza debiti. Stiamo attenti a non fare il passo più lungo della gamba. C’è la volontà di crescere, di vincere, ma stiamo anche attenti a rispettare le regole che ci impongono. Stiamo investendo nei giovani, come dimostrano Meret e Fabian Ruiz. Questo è il nostro piano per arrivare a vincere”.