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Bambini in gita verso Napoli intonano “Vesuvio lavali col fuoco!”: ecco la denuncia

GETTYIMAGES NAPOLI STADIO

BAMBINI CORI NAPOLI – Sgradevole episodio di discriminazione territoriale all’indirizzo della città di Napoli e dei napoletani, ma stavolta non c’entrano campi di calcio e tifosi. Il teatro della discordia è un treno ad alta velocità, con a bordo dei bambini abitanti a Bolzano in gita verso il capoluogo campano. La denuncia arriva dall’attore Daniele Russo che, attraverso Facebook, racconta l’accaduto: “Non sono solito scrivere su Facebook ma questa cosa è veramente allucinante ed è lo specchio di una deriva sociale e di valori spaventosa. Ieri sera sul treno da Bologna a napoli c’era un’allegra scolaresca del nord in gita partita probabilmente da Verona o Trento (il treno nasceva a Bolzano) e diretta a napoli. Arrivati a Roma non hanno più resistito al lungo viaggio ed hanno tirato fuori una chitarra iniziando a cantare a squarciagola con tutto il vagone che stancamente li ha lasciati fare. Sono partiti dai classici da falò in spiaggia fino ad arrivare a canzoni goliardiche pseudoerotiche e cori dei pompieri! A un quarto d’ora dall’arrivo in treno la perla….”Vesuvio lavali col fuoco”!!! Non sono un campanilista ma sono scattato come se avessi una molla sotto il sedere e non troppo educatamente li ho invitati a non cantare più quella canzone e di vergognarsi sottolineando che avevamo avuto la compiacenza di lasciarli strillare per un’ora. E mi appello al mancato intervento dei professori che devono esserci ma non intervengono! Ma poi il genio è intervenuto….il PROFESSORE mi ha detto che stavo esagerando e che dovevo avere le PALLE di dirgli prima che non dovevano cantare senza minimamente toccare l’argomento della “canzone” che avevano appena intonato i suoi alunni!!! Insomma avevo sbagliato io, non loro, loro erano nel giusto! Inutile dire che stavo avendo un attacco di bile e che alla fine si è dovuto solo vergognare in silenzio ascoltando le lamentele di diversi di noi. E per fortuna sua e dei ragazzi sul treno non c’erano persone più fumantine”