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Stadio Paolo Mazza, il tempio della Spal e del…football americano

stadio Paolo Mazza
Tra i più "anziani" impianti presenti in Italia (si tratta, infatti, del quinto più vecchio in assoluto), lo stadio Paolo Mazza è il tempio della Spal

Tra i più “anziani” impianti attualmente presenti in Italia (si tratta, infatti, del quinto più vecchio in assoluto), lo stadio Paolo Mazza – intitolato negli anni ’80 all’ex Presidente, prima conosciuto come stadio Comunale – è il piccolo ma caldissimo tempio della Spal. Uno stadio magari non troppo moderno e di concezione antica che, però, attraverso lavori di ammodernamento e ampliamento, ha ritrovato spirito e vigore nel corso degli anni.

Stadio Paolo Mazza, il vecchio tempio della Spal

Lo stadio Paolo Mazza venne inaugurato nel 1928, progettato dall’ingegner Carlo Savonuzzi. All’epoca, inutile dirlo, l’impianto si presentava come funzionale e moderno, rappresentando peraltro una struttura polisportiva nella quale potevano essere svolti anche altri sport. Dopo la promozione in Serie A della Spal avvenuta nel dopoguerra, lo stadio fu decisamente rivisto, con una capienza aumentata fino a 25.000 spettatori (all’inizio erano solo 4000), per poi essere diminuita a 22.000 negli anni successivi.

Negli anni recenti lo stadio, per essere allineato alle dinamiche di sicurezza attuali, ha subito nuovamente una riduzione dei posti in alcuni settori ma anche nuovi lavori di riammodernamento. Attualmente, lo stadio vanta una capienza di poco più di 16.000 spettatori, che però non va a intaccare sull’atmosfera dell’impianto, essendo il Paolo Mazza uno stadio progettato “all’inglese”. Nel corso della sua storia, peraltro, lo stadio Paolo Mazza non ha soltanto ospitato svariate partite della Nazionale Under 21 (tra cui la Finale d’andata dell’Europeo di categoria del 1992) ma anche qualche amichevole della Nazionale maggiore (3 vittorie il bilancio). Inoltre, nel 2013 e nel 2014, lo stadio della Spal ha anche ospitato due edizioni dell’Italian Superbowl, per quanto concerne il football americano.