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Gazzetta – Ancelotti è stato l’unico a credere in Milik: il retroscena

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NAPLES, ITALY - DECEMBER 29: Arkadiusz Milik of SSC Napoli celebrates after scoring the 2-1 goal during the Serie A match between SSC Napoli and Bologna FC at Stadio San Paolo on December 29, 2018 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
La Gazzetta dello Sport, nella sua edizione odierna, ci racconta alcuni retroscena sul rapporto che c'è tra il numero 99 azzurro e Carlo Ancelotti. 

NAPOLI MILIK – Arkadiusz Milik è tornato! IL numero 99 azzurro ha ritrovato finalmente la via smarrita, quella del gol. Dopo quasi 190 giorni di digiuno, il ritorno al gol con la maglia della Nazionale polacca, poi la doppietta in campionato con la maglia del Napoli contro il Verona. Il feeling con la porta che non era mai andato via, ma soltanto una condizione fisica non perfetta, aveva messo Milik nell’occhio del ciclone. Chi ha sempre creduto in lui? Carlo Ancelotti. Il tecnico di Reggiolo non ha mai dubitato di Milik, lo ha sempre considerato un campione e punta di diamante del suo Napoli. La Gazzetta dello Sport, nella sua edizione odierna, ci racconta alcuni retroscena sul rapporto che c’è tra il numero 99 azzurro e Carlo Ancelotti.

Ancelotti e Milik, il feeling ritrovato

“È stato l’unico, l’allenatore, a credere in questo ragazzo. L’ha saputo tirare su nei momenti peggiori, mandandolo in campo e trasmettendogli quella serenità che, probabilmente, gli è stata utile per ritrovarsi. Nelle sue chiacchierate, Ancelotti l’ha messo sempre tra gli argomenti off limits, ovvero, non ha mai accettato che si mettesse in discussione: Milik sarebbe rimasto il centravanti del Napoli, bisognava avere soltanto la pazienza di attenderlo che sarebbe ritornato a segnare. E dopo averne mancati in quantità industriale, tra campionato e Champions League, l’attaccante s’è sbloccato sabato sera, con la doppietta al Verona. Due reti diverse tra loro, ma che sono parte integrante del suo repertorio: la prima, anticipando l’avversario sul cross basso di Fabian Ruiz. La seconda, invece, di potenza, irrompendo sul pallone e scagliandolo in porta, a volo, con una forza incredibile”.