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La tragedia del VAR: da salvezza del calcio a strumento di “tortura”

Arbitro VAR
Doveva essere la salvezza del calcio, invece il VAR è diventato uno strumento di tortura: l'ennesima dimostrazione anche in Napoli-Atalanta

Napoli-Atalanta di questa sera ha ancora una volta alimentato polemiche arbitrali. In occasione del fallo su Llorente di Kjaer, del non intervento di Giacomelli e delle polemiche arrivate dopo la non decisione del fischietto. Un altro passo indietro per il VAR in Italia. L’ennesimo passo indietro per il calcio che, invece di andare avanti, boicotta se stesso e ogni novità proposta per restare sempre a un punto fermo di Gattopardiana memoria.

Doveva essere la salvezza del calcio, invece il VAR è diventato uno strumento di tortura

Napoli-Atalanta diventa così una delle tante gare che si ricorderanno non per quanto offerto in campo ma per le polemiche generate in seguito. Da salvezza del calcio, il VAR è diventato uno strumento di tortura: decisioni poco chiare, mancanza di chiarezza sulle comunicazioni degli arbitri (con alcuni che, almeno apparentemente, danno sempre l’impressione di amare poco la tecnologia, forse implicitamente), immagini “nascoste” che non vengono fornite alla tv e maxischermi che non possono trasmetterle. Utilizzato in questa maniera, il VAR appare sempre più come una Ferrari dai colori scargianti e dalla bellezza luccicante, che però monta un motore non utile alle sue prestazioni performanti. Doveva essere una commedia, strappare sorrisi. Ma, al giorno d’oggi, il VAR è diventato una vera e propria tragedia, visto l’utilizzo che ne viene fatto.