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Clamoroso Brescia, gli ultras attaccano Balotelli: “La sua arroganza non è giustificabile”

Mario Balotelli

BALOTELLI BRESCIA ULTRAS – Riflettori puntati su Mario Balotelli dopo quanto accaduto durante Hellas VeronaBrescia. La reazione dell’attaccante delle rondinelle ha portato alla sospensione momentanea del match e ad una squalifica per la società ospitante con la chiusura di un settore del Bentegodi. Il caso “Balotelli” è stato disquisito in lungo e in largo da personalità del mondo del calcio e non, ma continua ad essere di attualità. A sorpresa, infatti, il gruppo “Ultras Brescia 1911-Ex Curva Nord” ha pubblicato un duro attacco indirizzato proprio all’attaccante:

“L’arroganza che sembra trasparire di continuo dalla sua persona non è giustificabile, in particolar modo quando la porta in campo e diventa motivo di destabilizzazione per la squadra e di tensione e d’imbarazzo per la tifoseria (per quanto riguarda Brescia, ci riferiamo in particolar modo al dito medio esibito come risposta ai tifosi dell’Inter per un loro coro contro, forse offensivo e provocatorio, ma di certo non razzista; per non parlare del fotografo cui Balotelli, dopo la sostituzione “patita” a Marassi, ha rotto la macchina fotografica con cui stava lavorando).

Siamo estremamente convinti che Balotelli sia a tutti gli effetti italiano e, per quanto ci riguarda, perfino bresciano (sebbene abbia sempre ostentato la sua passione per il Milan), ma lui deve convincersi di una cosa: proprio perché gioca nel Brescia da bresciano, la sua dedizione alla causa e il suo impegno devono essere pari, o addirittura superiori, a quelli dei suoi compagni (che fra l’altro non devono farsi perdonare un passato a dir poco… sopra le righe), soprattutto devono essere maggiori di quelli profusi fino ad oggi, e con questo naturalmente non ci riferiamo ai soli due gol fatti, oltretutto ininfluenti. Per noi infatti ciò che più conta sono lo spirito di sacrificio, la passione, il rispetto, le motivazioni, la Maglia sudata, concetti che al momento parrebbero a lui sconosciuti (per questo ci auguriamo di esse presto smentiti). Nessuno ha mai fatto pressione su di lui, quindi il nervosismo che lo attanaglia e lo trasforma in negativo ogni volta che scende in campo (non solo a Verona) è ingiustificato, almeno per noi. Le provocazioni nei suoi confronti sono state davvero marginali (lo ha poi ammesso pubblicamente perfino lui). Questo ovviamente non significa che certi cori siano legittimi e accettabili, ma nemmeno che i tifosi gialloblù siano tutti razzisti e che la Curva del Verona sia una sorta di covo del KKK, come qualcuno vorrebbe far credere. Detto tutto questo, noi siamo disposti a ripartire fin da sabato anche – e soprattutto – col Mario Balotelli di quest’estate, cioè con il giocatore che aveva dichiarato di avere messo la testa a posto, di amare la nostra splendida città e di voler dare il massimo per cambiare (ovviamente in meglio) la storia biancoblù degli ultimi anni”.