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Russotto: “Mi rubarono l’auto, ma succede dovunque. Napoli è il top” (Esclusiva)

Nel Napoli nella stagione 2008-2009, Russotto è stato uno degli azzurri legati a fatti di cronaca. Ma ha solo parole di elogio per la città e i tifosi.

RUSSOTTO CAVESE NAPOLI – Dopo l’irruzione di ignoti nell’abitazione di Allan e i danni arrecati all’auto di Laura, moglie di Zielinski, in molti hanno proceduto alla carrellata di episodi di cronaca che hanno visto come protagonisti i calciatori del Napoli nell’era De Laurentiis. Tra questi c’è Andrea Russotto, attualmente in forza alla Cavese in Serie C. All’ex attaccante azzurro venne rubato la Bmw 330 cabrio. All’interno c’erano carta di credito e cellulare. Il calciatore venne raggiunto nella zona di Posillipo mentre era in compagnia della sua fidanzata. Agirono in due a volto coperto e in sella a un ciclomotore.

Fecero intendere di essere armati e misero a segno il colpo. L’auto venne ritrovata dalle forze dell’ordine e riconsegnata a Russotto dopo pochi giorni. “Si tratta di uno dei pochi ricordi spiacevoli che ho dell’esperienza napoletana – dice Russotto a gonfialarete.com – sono incidenti che possono capitare dovunque. Io sono nato a Roma e so che succede spesso anche nella Capitale, così come accade a Milano e a Torino. Nelle grandi città episodi del genere sono all’ordine del giorno. A dire la verità anche nelle realtà più piccole si possono vivere disavventure di questo tipo. Ebbi paura, certo. Ed è per questo che non giustifico chi ha arrecato danni ad Allan e a Zielinski. Però, nello stesso tempo dico che questi episodi degli ultimi giorni non devono servire per gettare fango su Napoli. La città non se lo merita”.

Eppure gli ultimi episodi hanno avuto parecchio risalto a livello nazionale…

“Succede sempre così. C’è chi non perde occasione per sparare a zero su Napoli e sul Sud in generale. Io, invece, dico che quella partenopea è una delle città più belle al mondo. Sono orgoglioso di aver vissuto a Napoli una tappa della mia carriera”.

A proposito, come mai a Napoli non è riuscito a esprimere tutto il suo valore?

“Forse la possibilità di vestire la maglia del Napoli arrivò troppo presto. Non ero ancora maturo per certe piazze e non fui capace di gestire certe situazioni. Ma conservo lo stesso uno splendido ricordo dei mesi trascorsi in azzurro, dove ho avuto la possibilità di giocare con grandi campioni”.

A Napoli disputò 17 partite senza realizzare nemmeno un gol. Se Lavessi non si fosse trovato sulla traiettoria, avrebbe potuto sbloccarsi col Cagliari. Ricorda ancora quell’episodio?

“Certo. Anzi, ogni tanto riguardo le immagini su Youtube. Peccato”.

Ebbe modo di confrontarsi con Lavezzi a fine partita?

“Il Pocho è stato uno dei calciatori più competitivi con cui abbia mai giocato. Di lui ho soprattutto bellissimi ricordi dal punto di vista umano. Negli spogliatoi venne da me e mi chiese scusa. Ma fu ovvio che non le fece di proposito. Fummo sfortunati entrambi”.

Segue ancora il Napoli? E’ mai più tornato al San Paolo da tifoso?

“Seguo sempre il Napoli in tv. Vorrei tornare al San Paolo per dare la possibilità a mio figlio di poter godere della splendida atmosfera che solo i supporter azzurri sanno regalare. Adesso che gioco a Cava de’ Tirreni avrò più possibilità di farlo. Magari in occasione di una partita di Champions. Ora il Napoli è una realtà a livello europeo. E’ un club molto più competitivo rispetto a quando c’ero io. All’epoca sfiorammo la qualificazione alla fase a gironi della Coppa Uefa, ma fummo eliminati al primo turno dal Benfica. Adesso gli azzurri inseguono gli ottavi di Champions”.

Eppure in città c’è contestazione e c’è chi chiede l’esonero di Ancelotti…

“Periodi no capitano a tutti i club. Forse soltanto alla Juve negli ultimi anni non è capitato. Sono sicuro che il Napoli si riprenderà. Ancelotti è l’uomo giusto per la risalita in classifica. Io vissi l’esperienza del cambio in panchina tra Reja e Donadoni nella stagione 2008-2009. Non fu una bella esperienza. Per questo spero che il tecnico di Reggiolo possa restare in sella e riportare il Napoli dove gli compete”.

Lei, come caratteristiche, si avvicina di più a Insigne o a Lozano?

“Negli anni ho continuato a bazzicare in zona d’attacco. Secondo me è Lozano il calciatore a cui mi avvicino di più. Sia il messicano sia Insigne sono calciatori di livello mondiale. Lorenzo, poi, è un simbolo della nostra nazionale. Seguo le partite del Napoli e ho potuto constatare il loro momento di difficoltà. Ma hanno le potenzialità per riprendersi alla grande. Lo stesso discorso vale per gli altri. Gli azzurri si risolleveranno sicuramente”.

Russotto ha girato parecchie squadre e spesso è stato al Sud. Come si trova a Cava de’ Tirreni?

“Alla grande. L’inizio è stato in salita, perché i risultati sono stati altalenanti. Ma nelle ultime settimane ci siamo ripresi e spero di poter vivere anche qui un’esperienza importante. I tifosi della Cavese se lo meritano”.

Luca Cerchione

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