Home » Napoli, attacco in crisi: si salva solo Milik
News

Napoli, attacco in crisi: si salva solo Milik

Insigne

NAPOLI ATTACCO MILIK – Questo non è, di certo, un buon momento per il Napoli. Andando a dare uno sguardo ai numeri dell’attacco, si individua una delle cause di questa crisi.

Analizziamo i dati relativi ai gol segnati dagli Azzurri dal 19 ottobre, data dell’ultima vittoria in campionato: 2-0 al Verona. In ben 13 partite, la squadra ha realizzato solo 19 reti. Il dato è ancora più preoccupante se si pensa che 4 su 19 siano state segnate tutte in una sola partita. Napoli – Genk 4-0, l’ultima di Ancelotti in panchina.

Fra gli attaccanti, l’unico a brillare sembra Arkadiusz Milik. Il centravanti polacco ha messo a segno 2 gol al Verona,  1 alla Spal, 1 all’Atalanta, 1 alla Roma, 3 al Genk ed 1 al Parma. 9 reti, sulle 19 totali. In pratica, da solo, quasi il 50% dei gol segnati dalla squadra.

Se gli altri calciatori fanno fatica in fase realizzativa, c’è qualcuno che, invece, latita. Ci riferiamo a Lorenzo Insigne. Per lui, la crisi è iniziata ben prima del 19 ottobre. Sebbene 4 gol e 6 assist, in 18 partite, sembrerebbero un buon bottino, i dati preoccupanti sono altri. Scopriamoli:

Zero reti nelle ultime 9 partite.

Zero assist nelle ultime 10 partite.

Non segna da – addirittura – 11 partite in Serie A.

Non segna su azione, in Serie A, da ben 14 partite, ovvero dalla prima di campionato.

La sua media gol su azione è di 1 ogni 26 tiri tentati.

I dati sono impietosi, e parte della tifoseria non glie lo perdona: nonostante lo sciopero del tifo, i fischi, per lui, non mancano mai.

Insomma, i tifosi sembrano aver trovato nel capitano il capro espiatorio. Ma, dal famoso 19 ottobre, Llorente ha segnato 1 gol, 2 Lozano e 4 Mertens. Callejon fermo a 0. Tra gli altri, invece, segnaliamo 1 gol per Maksimovic ed 1 per Zielinski.

In fin dei conti, Insigne attira le critiche più aspre, ma non è, di certo, l’unico colpevole di questa situazione.

I tifosi sperano che la “cura Gattuso” porti frutti quanto prima.

Staremo a vedere.

Luca Cerchione