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FOCUS – Con Mertens sempre in campo il Napoli sarebbe quarto

Mertens
FOCUS - Dries Mertens: anche in questa sciagurata stagione, si conferma il miglior attaccante azzurro, non solo per gol realizzati. L'analisi.

FOCUS MERTENS – Dries Mertens si avvicina sempre di più a diventare il calciatore più prolifico nella storia del Napoli. Anche in questa sciagurata stagione si conferma il miglior attaccante azzurro, non solo per gol realizzati ma anche e soprattutto per i punti conquistati dalla squadra con lui in campo.

FOCUS – Con Mertens in campo, il Napoli conquista due punti a partita

Sembra incredibile, ma è esattamente così. Con Mertens in campo, sotto la gestione Gattuso, il Napoli ha conquistato una media di due punti per partita. Un dato a dir poco eclatante, che, ad oggi, avrebbe portato gli azzurri a quota 48 punti, tre in più dell’Atalanta, al quarto posto nella classifica di Serie A.
Per semplificare la lettura dei dati, proponiamo la seguente slide:

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Come possiamo leggere, il Napoli di Gattuso non può prescindere dal talento belga: con l’attaccante in campo, gli azzurri conquistano 2 punti e segnano 1,8 gol in media per ogni singola partita. Inoltre, perdono solo il 33% delle gare disputate.

Se analizziamo i macrodati dell’intera stagione, e non solo della gestione Gattuso, ci rendiamo conto che i numeri non sono poi così tanto differenti: con Mertens si conquistano 1,8 punti e si segnano 1,6 gol in media per ogni partita. Ma il dato ancor più impressionante è la percentuale di sconfitte: col belga in campo, analizzando l’intera stagione 2019/20, il Napoli ha perso solo il 17% delle partite.

Insomma, i numeri sono tutti dalla sua parte, anche in questa stagione.
Ma, come ben sappiamo, i numeri sorridono a Dries da ormai quasi sette anni, ovvero da quando è approdato all’ombra del Vesuvio: un solo gol lo separa dall’eguagliare Marek Hamsik alla guida della classifica marcatori all time del club partenopeo; ma lo slovacco ci ha impiegato dodici stagioni, mentre il belga potrebbe impiegarcene solo sette. Sette come le stagioni a Napoli di un certo Diego Armando Maradona.

Amore a prima vista

Era il 16 settembre del 2010 e il Napoli di Mazzarri affrontava, al San Paolo, l’Utrecht, in una gara valida per la fase a gironi dell’Europa League. La partita termina sullo 0-0, nonostante i sei tiri in porta degli azzurri, ed un possesso palla schiacciante. Quella fu la prima volta in cui i destini del Napoli e di Mertens si incrociarono. Il ritorno lo ricordiamo per il pirotecnico 3-3 finale, con gli azzurri che si erano prima portati in vantaggio con Cavani, salvo poi subire 3 gol allo scoccare del 35° minuto. Altri due furono i gol del Matador, che chiusero in pareggio il match.
I più informati sulla storia del Napoli raccontano di un De Laurentiis affascinato da quell’esterno sinistro belga, capace di ricoprire sia il ruolo di esterno di centrocampo che di esterno d’attacco, nonostante i suoi 23 anni da poco compiuti.

Il primo gol

Non tutte le storie d’amore iniziano col piglio giusto. Ed anche quella tra il folletto belga ed i partenopei rispettano questo strano giro dei sentimenti. A inizio ottobre del 2012, il Napoli vola in Olanda per affrontare il PSV Eindhoven, in una gara valevole per la fase a gironi dell’Europa League. In quell’occasione, il tecnico Mazzarri schierò una sorta di “Napoli B”, col solo Paolo Cannavaro titolare. Fu una debacle, alla quale partecipò anche Mertens, che segnò il gol del momentaneo 2-0 dei padroni di casa. Partita chiusa, poi, sul 3-0 per gli olandesi. Il ritorno al San Paolo, nel dicembre dello stesso anno, vide gli olandesi imporsi per 3-1 in una partita inutile ai fini della classifica, visto che gli azzurri si erano già qualificati per i sedicesimi di finale. In quell’occasione, fu Matavz a segnare una tripletta.

Il Tweet presidenziale: “Dries innamorato della città”

Proprio alla fine di quella stagione, il Napoli si assicura le prestazioni di Mertens acquistandone il cartellino per 10 milioni di euro.
Nel consueto Tweet di presentazione, il presidente azzurro dichiarerà che “Dries è stato a Napoli in questi giorni, e mi ha detto che si è innamorato della città”.

L’approdo al Napoli

La prima stagione di Mertens al Napoli, sotto la guida di Rafa Benitez, risulta essere positiva: 47 presenze tra Serie A, Champions League, Europa League e Coppa Italia, 13 gol e 12 assist. Non male per un calciatore che in Italia era sconosciuto ai più, tanto che ci fu pure chi pronosticò per lui un massimo di otto presenze:

Nella sua seconda stagione al Napoli, Mertens paga un calo generale della squadra, che si concluderà con la fine del rapporto con il tecnico spagnolo Rafa Benitez: 53 presenze, 10 gol e 13 assist.

La gestione Sarri

Il primo anno con Sarri in panchina – 2015/16 – Mertens trova molto meno spazio rispetto alle due stagioni precedenti, anche a causa di diversi infortuni di natura muscolare: 40 presenze condite da 11 gol e 7 assist. Da notare, però, che per la terza stagione di fila il belga va in doppia cifra per quanto concerne i gol segnati.

L’intuizione di Sarri

La seconda stagione con Sarri, 2016/17, quarta per il belga all’ombra del Vesuvio, è la stagione della consacrazione: il Napoli vende Gonzalo Higuain alla Juventus, ed acquista un semi sconosciuto Arkadiusz Milik, protagonista di un grande Europeo con la nazionale polacca. A ottobre, però, il polacco si rompe il crociato e sta fuori fino alla metà di febbraio del 2017. Il geniale allenatore di Figline Valdarno sposta Mertens dall’esterno al centro dell’attacco, ed il belga si fa trovare subito pronto: 46 presenze, 34 gol e 12 assist. Non male per uno che avrebbe dovuto giocare otto partite al massimo.

Nel campionato 2017/18, concluso dal Napoli di Sarri al secondo posto in classifica con 91 punti – record di punti conquistati nella storia del club – vede Mertens scendere in campo in 38 partite di Serie A su 38 a disposizione, segno di una grande costanza del belga, oltre che di un grande fiuto per il gol. Quella stagione la chiuderà con 22 gol e 12 assist in 49 presenze.

Continuità anche con Ancelotti

La stagione 2018/19 inizia con i migliori auspici per il Napoli: il cambio in panchina di Sarri con un ben più titolato Ancelotti sembra la svolta definitiva per gli azzurri, pronti a conquistare lo Scudetto solo sfiorato nella stagione precedente.
Anche per il tecnico di Reggiolo Mertens risulta essere imprescindibile: 35 presenze su 38 in campionato, 6 su 6 in Champions e 5 su 6 in Europa League, per un totale di 47 presenze, condite da 19 gol e 12 assist. La stagione del Napoli, però, risulta inferiore alle aspettative: secondo posto a meno 11 dalla Juventus ed a più 10 sull’Atalanta. Una sorta di limbo in cui gli uomini di Ancelotti non sono riusciti a trovare gli stimoli giusti per portare a casa qualcosa di concreto.

Mertens: l’unica certezza

Il 2019/20, a detta del tecnico emiliano, il Napoli è pronto a lottare per lo scudetto.
Mertens, in cuor suo, nonostante il macigno di un contratto in scadenza, scende in campo rincorrendo il famoso record di marcatore all time di cui sopra. La stagione, come ben sappiamo, è sciagurata, e porta all’esonero di Carlo Ancelotti. Al suo posto un suo ex giocatore, Rino Gattuso.
Cambiano gli allenatori, ma Mertens resta una costante: nonostante un infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo per tutto il mese di gennaio 2020, il belga, ad oggi, ha disputato 26 partite, centrando la porta in 11 occasioni, e fornendo 5 assist. In particolare, il dato relativo alla Champions League risulta impressionante: 6 presenze su 6 gare a disposizione e 5 gol segnati.

Ciro Mertens e la sua Napoli

Dries, soprannominato Ciro per il suo modo di interpretare la napoletanità e di vivere la città a 360°, non si è mai nascosto come la maggior parte dei suoi colleghi.
Non è difficile incontrarlo la sera in giro per le vie del centro storico, o, d’inverno, alla stazione centrale di Piazza Garibaldi, intento a portar da mangiare ai senzatetto. Per non parlare delle sue continue visite all’ospedale pediatrico Pausillipon.
Dries incarna lo spirito del vero scugnizzo napoletano, quel ragazzo sveglio e pieno di talento, ma buono d’animo, sempre pronto ad aiutare il prossimo.

Indispensabile, lui, per il suo Napoli. Indispensabile, per lui, la sua Napoli.

Luca Cerchione

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