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Dzemaili dalla Cina: “In Europa serve la stessa repressione fatta in Cina”

blerim dzemaili

DZEMAILI CINA CORONAVIRUS – Blerim Dzemaili, ex centrocampista del Napoli, ha rilasciato un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport. Attualmente è in forza allo Shenzen, in Cina, e per tale motivo ha analizzato la questione Coronavirus sottolineando le differenze tra l’approccio orientale e quello europeo. Secondo lo svizzero, in Europa è necessaria la stessa repressione messa in atto in Cina, per poter contrastare questa pandemia.

Dzemaili: “In Europa serve la stessa repressione fatta qui in Cina”

“In Cina stiamo parlando di un’organizzazione assolutamente perfetta, un modello che tutto il mondo dovrà seguire. Ora la Cina ha saputo sconfiggerlo questo maledetto virus, sono stati bravissimi, fin dal paziente zero hanno addirittura sigillato le case, chiuso paesi e città, e i risultati di oggi evidenziano che l’Italia, la mia Svizzera e tutti gli altri Paesi dovranno comportarsi come si sono comportati in Cina. Là è servita la repressione? Bene, servirà anche in Europa, perché per mantenere la vita uno deve essere disposto a fare anche il sacrificio più duro. E sono felice che ora ci sia questo ponte umanitario tra la Cina e l’Italia, chi ha un’esperienza per quello che ha vissuto è legittimo che dia una grossa mano a chi è ancora in mezzo alla bufera”.

Un messaggio all’Italia ed agli italiani

“Io posso dire agli italiani solo una cosa che hanno già detto gli uomini di scienza: restate chiusi in casa, perché la Cina ha dimostrato che il coronavirus si può sconfiggere solo in questo modo, rispettando giorno dopo giorno le regole”.

Dzemaili: “Playoff e Playout per tutte le squadre”

“Playoff per lo scudetto, playoff per il settimo posto e playout salvezza. Anche il Bologna, il Parma, il Verona, e cioè tutte quelle squadre che a oggi sono in una posizione comfort, devono eventualmente tornare in campo. Ora se il calcio per cause di forza maggiore non potrà ripartire è un conto, ma se potrà farlo, mi sembrerebbe
ingiusto che ci fossero squadre il cui campionato si è fermato a fine febbraio”.

Luca Cerchione

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