Intervistato da Il Mattino, l’ex giocatore del Napoli Alemao ha parlato di tanti argomenti, tra cui la famosa monetina di Bergamo ma anche Maradona, Scudetto e molto altro.
Alemao: “Monetina? Nessuna scenata. Ogni partita contro il Napoli era una guerra, avevamo tutta Italia contro”
Ecco le principali dichiarazioni di Alemao: “Monetina? Ormai mi ricordano solo per quello, non lo sopporto. Non feci nessuna scena né finsi, mi colpì in pieno in testa e rimediai un taglio. Bigon mi sostituì dopo pochi istanti: il medico decise che dovevo uscire, non io. Non feci sceneggiate. Il Milan non ha mai digerito quello Scudetto perso ma quello 0-2 a tavolino è un alibi, non lo persero in quella gara. Loro in quel turno a Bologna fecero 0-0 e poi persero a Verona. Ricordano solo quello che vogliono ma lo Scudetto lo vinse la squadra più forte.
Alcune voci mi volevano al Genoa, avevo vissuto peraltro un anno drammati per a causa dell’Epatite B avevo rischiato di morire. Travolto dall’amore dei tifosi promisi che avrei fatto di tutto per vincere. Rientrai in tempo per la vittoria anche in Coppa UEFA. Scattò l’orgolio, c’era la sensazione di avere tutta l’Italia contro, eravamo soli contro tutto il Nord. Ogni volta che giocavamo fuori dal San Paolo venivamo accolti con insulti, cori razzisti, percepivamo un clima d’odio. Questo ci aiutò moltissimo nei momenti di difficoltà. Ogni partita contro il Napoli sembrava una guerra. Maradona divenne il nostro simbolo e ne pagò il prezzo al Mondiale del 1990, il Italia”.
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