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Dottor Corsetti, cardiologo dello sport: “Complicazioni cardiache da coronavirus? Studi in Cina confermano l’ipotesi” [ESCLUSIVA]

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Dottor Corsetti, cardiologo dello sport: "Complicazioni cardiache da coronavirus? Studi in Cina confermano l'ipotesi"[ESCLUSIVA]

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Roberto Corsetti, cardiologo specializzato in medicina dello sport, a lungo Presidente dell’Associazione Italiana Medici del Ciclismo.

Dottor Corsetti, cardiologo dello sport: “Complicazioni cardiache da coronavirus? Studi in Cina confermano l’ipotesi”[ESCLUSIVA]

“Ripresa campionati? Non sono la persona più adatta per dare una risposta definitiva, ma posso dare un parere. Certamente adeguandosi alle direttive degli organi competenti, qualora venissero riaperte le normali attività di lavoro, anche il calcio potrebbe essere inteso come attività simile. Quindi potrebbe esserci uno spiraglio per il campionato.

Quando si parla di tutela della salute nessuna ipotesi è campata in aria. Nel caso ci si riferisse a persone contagiate, come alcuni calciatori, sicuramente per questa tipologia di popolazione identificata – a livello di professionismo – i contagiati e i sospetti è consigliabile siano sottoposti ad alcuni accertamenti. In particolare non dico una nuova visita di idoneità ma quanto meno accertamenti che vadano a escludere che possa esserci ancora possibilità di contagio o che possa essere rimasto qualche segno o sintomo. In generale, c’è da considerare la possibilità che lo sport di alto livello possa ancora essere una cosa che non è buona idea consigliare.

Le parole di Lotito sugli allenamenti da riprendere? Dobbiamo rifarci alle normative di legge. Per lo sport professionistico esiste la Legge 91 del 1995 che disciplina la tutela e la salute degli atleti. Questa Legge ovviamente va rispettata e dice chiaramente che un atleta può svolgere la sua attività lavorativa qualora il medico responsabile e sociale stabilisca semestralmente che l’atleta è idoneo all’attività da svolgere.

Dobbiamo essere certi che l’attività sportiva professionistica del calcio, come anche del ciclismo, possa essere praticata da quel soggetto. Se si tratta di un soggetto contagiato sarà opportuno, a mio avviso, eseguire degli accertamenti che diano indicazioni sul non poter più contagiare e non incorrere in nuovi rischi per la sua salute.

Calciatori contagiati che non possono proseguire la carriera? Si tratta di un’infezione nuova, anche grandissimi esperti dei virus e di questa famiglia dei coronavirus stentano a dirci cosa accadrà. I protocolli diranno che se un calciatore ha un tampone negativo e gli anticorpi sono positivi al momento è immune e la conclusione potrebbe essere di farlo giocare. Il dubbio però è forte, perché non sappiamo quanto sarà duratura e quando scadrà, se scadrà, quell’immunità.

Complicazioni cardiache di cui si parla? Non possiamo essere categorici né nel confermarle né nell’escluderle. Ci sono studi che spiegano come il coronavirus sfrutti l’azione di una proteine che gestisce il meccanismo dell’ipertensione. Infatti in Cina hanno spiegato che i contagiati che finiscono in terapia intensiva sono più spesso quelli che hanno la pressione alta. Il COVID-19 è un virus e come tanti altri può provocare un danno.

Un altro studio ha mostrato che il 7% dei cittadini di Wuhan che ha contratto il virus aveva problemi cardiaci e che questo dato saliva addirittura al 22% tra quelli che finivano in terapia intensiva. Insomma, una connessione tra il Covid 19 e gli scompensi cardiaci è un qualcosa su cui la scienza sta lavorando e ottenendo i primi indizi”.

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