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Lo Monaco: “Nuovo protocollo? Serie A, B e C equiparate. In caso di nuovo stop playoff e playout” [ESCLUSIVA]

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A Radio Marte nel corso della trasmissione "Si gonfia la rete" di Raffaele Auriemma è intervenuto Pietro Lo Monaco, consigliere federale per la Serie C

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Pietro Lo Monaco, consigliere FIGC.

Lo Monaco: “Nuovo protocollo? Serie A, B e C equiparate. In caso di nuovo stop playoff e playout” [ESCLUSIVA]

“Situazione calcio? I dilettanti si sono fermati, la Serie A – come si è sempre pensato – potrebbe avere la possibilità di riprendere il cammino interrotto al propagarsi della malattia. La FIGC ha deliberato determinati accorgimenti equiparando la Serie A alla Serie B e alla C intendendo che sono tutti professionisti e quindi devono riprendere l’attività. Qualora non ci fosse la possibilità di riprendere si andrebbe con playoff e playout. Qualora non si potessero fare, si passerà a una classifica tenendo bene a mente l’aspetto meritocratico.

Secondo me la Serie C non può riprendere, c’è troppa differenza. C’è la volontà chiara della Serie B, per volontà del Presidente Balata, di essere sullo stesso livello della Serie A. In Serie C però c’è grandissima difficoltà a ottemperare al protocollo, che fino a questa mattina non era stato pubblicato e che è uguale per tutte le serie professionistiche. Secondo me la C avrebbe grandi difficoltà a riprendere, penso sia quasi impossibile. Si tratta di trovare una soluzione che cristallizzi le classifiche e dia la disponibilità di sancire promozioni e retrocessioni, anche perché bloccare queste ultime sarebbe un problema. Si rischia una Serie C a 68 squadre.

Serie A può ripartire il 20 giugno? Inevitabile che 4-5 settimane di lavoro prima di ricominciare siano obbligatorie. C’è un milione di lavoratori che gravita intorno al calcio. Tamponi? Il protocollo in un primo momento era rigidissimo, ora è stato limato e credo sia un protocollo normale da rispettare per una società professionistica, evitando il più possibile il rischio perché la cosa più grave e atroce sarebbe un ritorno della malattia. Questo ci manderebbe tutti quanti in grave difficoltà. Ci sono stati diversissimi casi, c’è stato anche nel calcio: io dico che la precauzione non è mai troppa. Vedere in Germania le squadre che arrivavano allo stadio arrivare con due pullman differenti. In Serie A è possibile ma in Serie C mi sembra una cosa difficile. La Serie A è anche giusto che riprenda la normalità, anche perché significherebbe una botta di ossigeno per il Paese.

Prossimo step? Il 28 c’è l’incontro tra Spadafora e le varie componenti. Poi l’8 giugno ci sarà un consiglio federale nel quale secondo me si sanciranno determinate cose in maniera definitiva”.

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