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AZZURRO SBIADITO – Massimiliano Allegri, un feeling mai sbocciato

Allegri
Ebbene sì. Forse non tutti i più giovani lo sanno ma Massimiliano Allegri ha vestito anche la maglia del Napoli. Con risultati tutt'altro che buoni

Azzurro Sbiadito è la rubrica nella quale si raccontano le carriere di calciatori che nel Napoli non solo non hanno lasciato un segno positivo ma che, anzi, vengono ricordati soprattutto per prestazioni negative o incolori. Potenziali campioni che invece si sono rivelati degli acquisti infelici.

Ebbene sì. Forse non tutti i più giovani lo sanno ma Massimiliano Allegri – che per anni, come allenatore, ha rappresentato una nemesi per gli azzurri prima (in tono minore) al Milan e poi (in maniera decisamente più pesante) alla Juventus – ha vestito, nella sua carriera da calciatore, anche la maglia del Napoli. Lo ha fatto per una sola stagione, semplicemente disastrosa. E, inevitabilmente, non ha finito per lasciare un gran ricordo nella città partenopea.

Azzurro Sbiadito, episodio 20: Massimiliano Allegri

Va detto che, fino a quell’annata, la carriera di Massimiliano Allegri era stata di tutto rispetto, anche se probabilmente – per ammissione dello stesso ex allenatore della Juve – frenata dal suo carattere un po’ peperino. Regista dalla buona visione di gioco e leader carismatico, dopo aver giocato per Cuoiopelli, Livorno, Pisa e Pavia, Allegri diventa il faro del centrocampo di quello che sarà poi il suo guru, Giovanni Galeone. I due instaurarono un rapporto di stima e amicizia come padre e figlio nel mondo del pallone. Lo stesso Galeone sarà poi decisivo per l’approdo a Napoli del ragazzo.

Dopo l’exploit di Pescara, Allegri gioca per tre stagioni nel Cagliari, poi va a Perugia e Padova, alternando Serie B e Serie A. I tempi di Pescara sembrano però ormai lontani: Acciughina – com’era stato soprannominato dal suo ex tecnico al Livorno Rossano Giampaglia – si avvicina infatti al finale della carriera. Allegri, nel frattempo, si divideva tra la nomea di un giocatore talentuoso ma poco disciplinato caratterialmente e quella di Don Giovanni, dettata anche dagli episodi di cronaca scandalistica che lo videro protagonista ai tempi. Nell’estate del 1997, Allegri però coglie un’occasione per tornare in Serie A: la squadra che lo acquista è proprio il Napoli.

La stagione 1997/1998 è probabilmente la peggior stagione nella storia del Napoli in Serie A. Gli azzurri sono una squadra costruita sulle macerie lasciate dall’era Maradona, che sembra ormai lontanissima. La squadra è palesemente inadatta per la massima serie, con una società economicamente allo sbando e poca possibilità di investire (anzi, il Napoli sarà spesso costretto a vendere in quegli anni per risanare i conti). Il campionato fu drammatico: il Napoli raccolse soltanto 14 punti, restando fisso all’ultimo posto in classifica dalla 9^ giornata. Vinse soltanto due gare interne (Empoli e Vicenza) e retrocesse addirittura con 5 giornate d’anticipo, dopo lo sconfitta a Parma. Una stagione ricordata, ancora oggi, con estrema vergogna dai tifosi azzurri.

Un fallimento annunciato

Allegri è uno dei giocatori – forse il più esperto – presi dopo una delle campagne estive più sconcertanti del club. In teoria, il toscano dovrebbe portare ordine e disciplina nel centrocampo azzurro, ormai privo di un leader. Nella realtà Allegri si mostrerà con una condizione fisica quasi inaccettabile, ormai completamente inadatto per la Serie A di fine anni ’90 – inizi anni 2000. Certo, le colpe di quel Napoli non si possono addossare a lui. Ma, come giocatore di qualità, avrebbe potuto e dovuto dare di più. Anche in un contesto di certo non ottimale.

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Chiamato proprio da Galeone, giocherà soltanto 7 partite (in 4 verrà sostituito). Toccherà il punto più basso probabilmente nella sconfitta casalinga contro il Brescia per 0-3, partita nella quale viene letteralmente dominato dai gemelli Filippini in mezzo al campo. Il Napoli in quella stagione cambiò ben 4 allenatori (Mutti, Mazzoni, lo stesso Galeone e poi Montefusco) senza però riuscire a salvarsi. E le poche presenze con la maglia del Napoli furono le ultime di Allegri in Serie A.

Successivamente, dopo un anacronistico ritorno a Pescara, Allegri giocherà nella Pistoiese. Durante la sua militanza verrà accusato – sarà prima squalificato e poi assolto – di aver truccato la gara di Coppa Italia del 2000 contro l’Atalanta. Chiuderà la carriera da calciatore nell’Aglianese, per poi iniziarne una – molto proficua – da allenatore. Il feeling con il Napoli non è però mai sbocciato (lo stesso Allegri non parla praticamente mai del suo passato in azzurro) e sembra impossibile che possa farlo adesso. Anche per un eventuale futuro al San Paolo. Stavolta, almeno, in panchina.

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Claudio Agave

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