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Interviste Roma

Roma, Fonseca: “Qui grande accoglienza, sogno di vincere la Champions o il campionato”

Fonseca

FONSECA ROMA – Paulo Fonseca, allenatore della Roma, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Roma Tv. Il tecnico portoghese ha parlato dei propri obiettivi in giallorosso:

“Ho sempre avuto la fortuna di essere ciò che desideravo. Da ragazzo sognavo di essere calciatore e lo sono stato, poi ho sognato di fare l’allenatore e lo sono diventato, sognavo di allenare un grande club europeo e lo alleno. A livello professionale mi sento molto realizzato. Adesso sogno di vincere trofei importanti, la Champions League o il campionato, uno dei principali campionati europei, come quello italiano. Più in generale sogno di essere felice ogni giorno, vivere la vita in modo tranquillo. Per me la felicità è essere felici anche fuori dal mondo del calcio.

Accoglienza? Nel modo migliore, ho avuto un’accoglienza da parte del club e della città che mi ha sorpreso. Le persone sono state sempre affettuose e simpatiche. Sono uno a cui piace girare per la città, qualche giorno fa sono stato in centro a fare delle foto. Le persone sono sempre simpatiche, mi piace vivere il centro per assaporare la cultura. Poter uscire per me è importante. Incontro sempre persone molto simpatiche. Tutti mi hanno fatto una buona impressione, trattandomi molto bene. Questo mi ha fatto amare ancora di più il vivere a Roma.

Cosa è cambiato? Tante cose, dalla preparazione al modo di vivere lo spogliatoio, è tutto diverso. La Roma è stata veramente esemplare in questa situazione, seguendo tutte le indicazioni del protocollo, dalla divisione nelle rispettive stanze, al mangiare separati. Praticamente stiamo insieme soltanto in campo per allenarci, si fa attenzione a tutto. Immaginatevi cosa vuol dire non abbracciarsi durante una partita. Sono cose che in certi momenti ti rafforzano, hanno un’importanza emotiva. Tutto questo non ci sarà, sono curioso di vivere questo momento di maggiore distanza.

Una distanza difficile da mantenere nel calcio: è difficile non avere contatti, non abbracciarsi, non complimentarsi con avversari o con gli arbitri. Mi è già capitato di giocare senza pubblico, è terribile non avere i tifosi: è un qualcosa che cambia una partita, la rende più triste e meno emotiva. A maggior ragione qui a Roma, dove la Curva Sud ci sostiene sempre in modo così caloroso, dando un sostegno importante alla squadra. Non potremo contare sulla forza che i tifosi ci danno nei momenti complicati. Sarà complicato vivere questo periodo lontano dai nostri tifosi che vivono la squadra con tanta passione.”

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